depositate le motivazioni di condanna del Cavaliere per frode fiscale

Sentenza Mediaset, La Cassazione

«Berlusconi ideò sistema illecito»

Inverosimile truffa ai suoi danni. L'ex premier sapeva tutto

L'ex premier Berlusconi
L'ex premier Berlusconi

ROMA | Lo scorso primo agosto la Cassazione ha confermato per Berlusconi la condanna per frode fiscale a quattro anni di reclusione, di cui tre condonati dall'indulto. Le motivazioni della sentenza di condanna definitiva inflitta all'ex premier nel processo Mediast sono state depositate questa mattina.

LE RESPONSABILITÀ DEL CAVALIERE | Nel testo della Corte si legge che Berlusconi fu «ideatore del meccanismo del giro dei diritti che a distanza di anni continuava a produrre effetti (illeciti) di riduzione fiscale per le aziende a lui facenti capo in vario modo». Il Cavaliere «conoscendo perfettamente il meccanismo, ha lasciato che tutto proseguisse inalterato mantenendo nelle posizione strategiche i soggetti da lui scelti - e che continuavano a occuparsi della gestione in modo da consentire la perdurante lievitazione dei costi di Mediaset a fini di evasione fiscale».

GIOCO DI SPECCHI SISTEMATICO | Tale sistema, secondo i giudici della Suprema Corte «ha permesso di mantenere e alimentare illecitamente disponibilità patrimoniali estere presso conti correnti intestati ad altre società che erano a loro volta intestate da fiduciarie di Berlusconi». «Un gioco di specchi sistematico» relativo all'acquisizione dei diritti tv, che «Rifletteva una serie di passaggi privi di giustificazione commerciale». E «ad ogni passaggio, la lievitazione di costi era (a dir poco) imponente».

NESSUNA TRUFFA AI DANNI DI BERLUSCONI | Per i giudici, c'é «l'assoluta inverosimiglianza dell'ipotesi alternativa che vorrebbe tratteggiare una sorta di colossale truffa ordita per anni ai danni di Berlusconi da parte dei personaggi da lui scelti e mantenuti nel corso degli anni in posizioni strategiche». I personaggi chiave della vicenda Mediaset - si legge - sono stati «mantenuti sostanzialmente nelle posizioni cruciali anche dopo la dismissione delle cariche sociali da parte di Berlusconi e in continuativo contatto diretto con lui». Per cui «la mancanza in capo a Berlusconi di poteri gestori e di posizione di garanzia nella società non è dato ostativo al riconoscimento della sua responsabilità». Tutto il collegio dei giudici della Cassazione che ha confermato la condanna a quattro anni per Berlusconi per frode fiscale nel processo Mediaset figura come estensore della sentenza, e non il solo relatore, come d'uso.

Giovedì 29 agosto 2013