escalation di violenza in iraq: c'è lo zampino di al qaeda?
Gli attentati sono stati eseguiti nei quartieri popolati dagli sciiti
di Nicola Salati
BOMBE A BAGHDAD | Non si ferma la furia omicida nel Medio Oriente e mentre si sta preparando una guerra in Siria ecco che in Iraq la situazione peggiora di nuovo visto che nelle prime ore della mattinata di oggi una serie di attacchi congiunti hanno insanguinato la capitale Baghdad. Le esplosioni che sono state contate sono circa una decina di cui tre a Sadr City, l'area della capitale abitata prevalentemente da sciiti. Il bilancio delle vittime diffuso da fonti di polizia e mediche parla di almeno 71 morti e oltre 201 feriti. A essere colpiti maggiormente sono state persone che si recavano a lavoro o nei mercati e nei luoghi affollati.
LE IDAGINI DELLA POLIZIA | La polizia locale è intervenuta sul posto per analizzare gli ordigni fatti esplodere e alla fine è stato fatto sapere che gli attacchi sono stati operati con auto imbottite da esplosivi, bombe e attentatori suicidi. Tra i quartieri più colpiti c’è quello settentrionale di Kazimiyah, dove sorge un importante santuario sciita. Qui due ordigni sono esplosi in un parcheggio e poi è scoppiata un'autobomba suicida che ha colpito le persone radunatesi dopo i primi scoppi. L’attacco non è stato rivendicato, ma secondo le prime analisi si dovrebbe trattare di militanti legati ad Al Qaeda che spesso lanciano azioni coordinate contro la maggioranza sciita.
L’ESCALATION DEGLI ATTACCHI | Si tratta di una vera e propria escalation di violenze visto che venerdì scorso un kamikaze si era fatto esplodere in un bar nella parte settentrionale della capitale irachena provocando la morte di 25 persone ed il ferimento di altre 54. Mentre lo scorso 10 agosto un’altra ondata di attentati aveva colpito diversi caffè, mercati e ristoranti provocando 80 morti, mentre molti fedeli celebravano l’Id al-fitr, che segna la fine del Ramadan.
Mercoledì 28 agosto 2013