slitta ancora la conferenza per la pace «ginevra 2»

Gli Stati Uniti rinviano incontro a L'Aja

La Russia: «Soluzione crisi Siria lontana»

Teheran assicura: «Faremo di tutto per evitare un conflitto»

Obama e Putin
Obama e Putin

L’AJA | Continua a slittare la conferenza di pace per porre fine al conflitto siriano che, secondo stime Onu, ha causato da metà marzo del 2011, oltre 100.000 vittime e milioni di profughi. Pur se invocata da più parti come unica soluzione alla crisi, la cosiddetta «Ginevra 2» non c’è ancora stata. Se ne parla da maggio di quest’anno ma nel corso delle settimane è sempre stata rinviata per il mancato accordo tra le parti: il regime di Assad, e l'opposizione.

SALTA L’INCONTRO USA-RUSSIA | Anche l’incontro tra alti funzionari della Russia e degli Usa che ci sarebbe dovuto essere domani all'Aja, proprio per tentare di rilanciare i preparativi della conferenza di pace e trovare una soluzione politica alla crisi siriana, è stato rinviato. Il vertice doveva tenersi fra il sottosegretario Usa Wendy Sherman, l'ambasciatore statunitense in Siria Robert Ford e i ministri russi Gennady Gatilov e Mikhail Bogdanov.

LE RAGIONI AMERICANE DEL RINVIO | Gli Stati Uniti hanno deciso di rinviare l'incontro a causa della valutazione in corso sul presunto utilizzo di armi chimiche in Siria. Secondo il Dipartimento di Stato americano la decisione è messa in relazione alla necessità di elaborare una risposta adeguata all'uso delle armi chimiche a Damasco il 21 agosto scorso. «Lavoreremo con i nostri colleghi russi per riprogrammare l'incontro - ha assicurato l'alto funzionario, aggiungendo che l'uso recente di sostanze chimiche nel paese dimostra la necessità di arrivare ad una soluzione politica definitiva e duratura per porre fine allo spargimento di sangue in Siria».

IL RAMMARICO DI MOSCA | Mosca si rammarica per la decisione degli Usa di cancellare l'incontro bilaterale: lo ha twittato il viceministro degli esteri Ghennadi Gatilov. «L'elaborazione dei parametri per la soluzione politica in Siria sarebbe molto utile proprio ora in cui su questo Paese incombe un'azione militare», scrive Gatilov.

IL BIASIMO DEL MINISTRO LAVROV | Secondo il portavoce del ministero degli Esteri russo, Alexander Lukashevich: «La decisione americana di rinviare l'incontro con la Russia incoraggia l'intransigenza armata dell'opposizione siriana, in previsione di un'interferenza militare esterna». Riguardo alle prove «inconfutabili» sull'uso da parte del regime di Damasco di armi chimiche di cui gli Stati Uniti sarebbero in possesso, secondo quanto dichiarato ieri dal segretario di Stato americano John Kerry, queste secondo Lukashevich «Non sono state tuttavia ancora presentate». Lo stesso ministro degli esteri, Serghei Lavrov ha affermato che la posizione degli Usa contraddice la dichiarazione siglata al G8 di giugno, in cui si sottolinea la necessità, in qualsiasi caso di attacco chimico in Siria, di indagini indipendenti, i cui risultati debbono essere presentati al Consiglio di Sicurezza dell'Onu .

LA POSIZIONE DELL’IRAN | L'Iran, attraverso il portavoce del ministero degli Esteri, Abbas Araqchi, ha ribadito che un attacco alla Siria avrebbe «gravi conseguenze» in «tutta la regione mediorientale». «Questo è il momento di essere cauti per evitare che la situazione vada fuori controllo. Serve una soluzione politica alla crisi siriana - ha aggiunto il portavoce - esprimendo la speranza di Teheran che i «leader europei prendano sagge decisioni evitando l'attacco». Teheran comunque, ha annunciato Araqchi, farà «del suo meglio per evitare un conflitto».

OBAMA VALUTA ATTACCO |  Il presidente Barack Obama sta valutando un attacco militare contro la Siria «di portata e di durata limitate». Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali l'attacco potrebbe durare non più di due giorni ed essere eseguito con missili lanciati dal mare contro target militari non legati direttamente all'arsenale chimico. L'attacco prenderebbe di mira obiettivi militari non direttamente legati alle armi chimiche

Martedì 27 agosto 2013