Il nuovo caso, una nuova emergenza

«Ragazze drogate e poi stuprate»

A Lecce, il prefetto vieta le feste in spiaggia

Ragazze drogate da psicofarmaci sciolti nei cocktail e poi violentate Una riunione in Prefettura per capire l'origine del fenomeno e per prendere provvedimenti urgenti contro gli stupratori degli happy hour

Happy hour e alcol vietati per evitare gli stupri
Happy hour e alcol vietati per evitare gli stupri

«Ciao, ci conosciamo. Sono l’amico di Marco, ti ricordi? Vieni, prendi qualcosa». Parole come tante, di un ragazzo che parla all’orecchio dell’amica, che forse aveva appena conosciuto, o mai incontrato. Lui le sorride, è alto e simpatico. Lei si lascia coinvolgere dall’aspetto divertente e cordiale. «Cosa prendi?», domanda lui. «Rhum e cola, grazie», ribatte lei. Bastano pochi secondi. Fa molto caldo, c’è confusione sulla spiaggia. Non riesci a stare fermo. Ti guardi intorno, la gente si diverte. I due cocktail vengono afferrati dall’amico «galantuomo» che gliene porge uno. Lei lo beve fiduciosa, ma non sa che nel calice ci sono anche due grammi di Ghb (γ-idrossibutirrato), usato in medicina come anestetico generale, o per il trattamento ipnotico dell’insonnia. In dosi minime aiuta a curare la depressione. Oppure basta qualche goccia invisibile di benzodiazepina, o di uno dei suoi tanti derivati, come il Valium, il Lexotan, lo Xanax, cioè l’Alprazolam. Molti in Italia ne fanno utilizzo, ma sotto la cura di un medico specialista, cioè di uno psichiatra o di un neurologo, per curare patologie particolari, ansioso-depressive, paure, tremori, agorafobia. Farmaci vendibili esclusivamente sotto ricetta medica. Chi ne fa utilizzo sa bene che non possono essere associati all’alcol.

I balordi dello stupro se li procurano attraverso Internet, o vie terze, comunque illegali. Le ragazze lo assumono senza saperlo, e senza accorgersene, dati i suoi eccipienti saporosi, che sanno di fragola o di ciliegia. Bastano pochi minuti, le sostanze sintetiche entrano in circolo, e se non hai mai preso in vita tua pochi milligrammi a dosi costanti, non puoi conoscere l’effetto che fanno. E se quelle gocce sono più di cinque, l’effetto è assicurato. La testa comincia a girare, il corpo a sudare freddo. Il nuovo amico ti porta in un posto «sicuro», lontano da occhi indiscreti, pensa che ti stai sentendo male: «Colpa dell’alcol, quando non sei abituata». È lì che lo stupratore si rivela.

Ad agosto ci sono stati numerosi casi in diverse località di mare prese di mira dagli avventori. Davanti al mare sembra tutto più tollerabile, le feste sulla spiaggia, i sorrisi della gente. Le spiagge sono affollate, è più facile lasciarsi andare. Abusi sessuali, non c’è che dire. Che sono difficili da perseguire, perché non li puoi conoscere i tuoi stupratori. Non lasciano segni distinguibili di violenza. Sanno bene, che dopo quell’incontro altri non ce ne saranno.

L’effetto passa nel giro di 48 ore, e tutto diventa più chiaro. Le parole, la situazione, il malessere provato, la sua gentilezza, simpatia e cordialità. Lo sanno bene una ventenne milanese in vacanza a Riccione (Rimini), una quindicenne di Massa Carrara all’uscita dalla discoteca, e soprattutto a Lecce e a Gallipoli. Il Salento della movida e del divertimento, dei locali notturni, degli happy hour. Sono tre le ragazze che hanno denunciato di aver subìto violenze a Ferragosto. I loro ricordi sono confusi, e alla polizia non riescono a fare un identikit preciso del loro aggressore. In ospedale, tutte e tre risultano positive alle droghe.

Happy hour nel Salento
Happy hour nel Salento

Nel Salento, alla notizia, è il panico. Quella striscia di terra vive principalmente di agricoltura e turismo. D’estate, questa estate, è il pienone. Sarà l’effetto dei grandi artisti che hanno dominato i palcoscenici di Tv, teatro, reality, sarà che lì i Vip ci vanno in vacanza. Un territorio che non può permettersi di fallire, proprio ora che sta vivendo il suo momento magico. Il prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta lo sa. E lo sa anche quel procuratore che a Brindisi non ci mise nulla a far arrestare Vantaggiato, l’uomo che con una bomba uccise una ragazzina indifesa, Melissa Bassi, per protestare contro l’arroganza dello Stato. C’era anche lui in Prefettura, Cataldo Motta. C’erano i capi delle forze di polizia, c’erano i presidenti, gli amministratori locali. Bisogna trovar una soluzione. Sono stati coinvolti persino i responsabili delle principali categorie commerciali, i titolari degli stabilimenti balneari, dei lidi e delle discoteche. «La tutela dei giovani non è un valore negoziabile, così come l’incolumità pubblica» ha detto il prefetto Perrotta. «Tutti devono fare la propria parte per mettere al sicuro la nostra gente, i nostri ragazzi».

Sono tanti i sequestri che si fanno di questi nuovi stupefacenti. Gbl, per esempio, un solvente chimico, derivato del Ghb, è stato sequestrato in grosse quantità recentemente. La preoccupazione è più che comprensibile: «I superalcolici sono venduti in bottiglie da 10 litri. È così che si organizzano le feste con gli amici sulla spiaggia». È normale, quindi, che la situazione possa degenerare. A Chiuppano, in provincia di Vicenza, dal mese scorso c’è addirittura un’associazione ad offrire assistenza legale e psicologica alle vittime della droga da stupro. Maria Luisa Valentini e altre due volontarie hanno fondato l’associazione la «Lanterna di Kay» per dare assistenza alle vittime dello stupro. Ma soprattutto per ascoltare la voce di quelle donne che vorrebbero ascolto e orientamento. Ma è Gallipoli a pagare il prezzo più grande: niente più happy hour pomeridiani, niente somministrazione di cocktail sulla spiaggia o nei lidi balneari. Stop alle feste e ai superalcolici. Gallipoli, che quest’anno ha visto diversi episodi di inciviltà e degenerazione. C’è stato perfino un cantante, che dal palco del suo spettacolo ha tirato una sedia in testa al suo pubblico. Chissà che anche lui non fosse sotto l’effetto della droga.

Domenica 25 agosto 2013