crisi di damasco

Intervento militare senza mandato Onu

Difesa Usa pensa modello Kosovo per Siria

Lo stop della Germania: «Perseguire la strada della diplomazia»

Il presidente Obama
Il presidente Obama

WASHINGTON | Il repentino precipitare della situazione in Siria ha posto le organizzazioni internazionali con le spalle al muro. L’urgenza della crisi richiede decisioni immediate. Bisogna trovare una risposta definitiva all’interrogativo «che fare». Così dopo l’Europa si mobilitano anche gli Usa. Il presidente americano Barack Obama ha programmato un fine settimana intenso per studiare le possibili soluzioni con il vertice dei Consiglieri anziani della sicurezza nazionale. Fonti dell'Amministrazione però, hanno messo in guardia dall'attendersi una decisione finale sul caso di Damasco nel corso del solo weekend.

SOLUZIONE MILITARE | Al momento all’esame dei rappresentanti della Difesa ci sono l’analisi delle eventuali strategie da adottare per risolvere la crisi. Non è stata esclusa nemmeno un'azione militare contro il governo di Assad, accusato di aver usato armi chimiche contro i civili. «Tutte le opzioni sono in campo - ha reso noto la Casa Bianca - Abbiamo una vasta gamma di soluzioni che stiamo valutando ponderatamente in modo da prendere decisioni in linea con gli interessi nazionali nostri e della stessa Siria».

SCHIERATE LE FLOTTE NEL MEDITERRANEO | E mentre l'intelligence è a lavoro per valutare se i gas nervino siano stati o meno usati dal regime, gli Usa hanno provveduto ad intensificare la loro presenza navale nel Mediterraneo per essere pronti a ogni evenienza. «Il Dipartimento della Difesa ha la responsabilità di offrire al presidente opzioni per tutte le emergenze, e questo richiede il posizionamento delle forze e degli asset per attuare le differenti opzioni, qualunque sia quella che verrà scelta» ha affermato il segretario alla Difesa, Chuck Hagel.

MODELLO KOSOVO | Solo ieri il presidente Obama aveva scartato l’ipotesi di intervento militare Usa, senza un chiaro mandato Onu, ma come riporta il New York Times lo scenario è cambiato. L'amministrazione sta pensando di bypassare le Nazioni Unite. Il modello esaminato è quello della guerra in Kosovo. Il caso è considerato un precedente perché come in Siria, erano stati uccisi civili e la Russia avevando legami di lunga durata con le autorità del governo, espresse voto contrario al Consiglio di sicurezza per una soluzione militare.

LA KANE A DAMASCO | Intanto questa mattina a Damasco è arrivata Angela Kane, Alto rappresentante Onu per il disarmo. La Kane intende incontrare esponenti della leadership siriana, per ottenere un'estensione del mandato della commissione di inchiesta sulle armi chimiche che si trova già nel paese. L'obiettivo è condurre ispezioni anche nei pressi di Damasco, nelle aree in cui l'opposizione ha denunciato il massacro di oltre mille persone con il gas nervino.

Sabato 24 agosto 2013