XXXIV edizione del Meeting dell'Amicizia fra i Popoli
Cammino ancora molto lungo da fare. È battaglia culturale: il detenuto, scontata la pena, deve uscire dalle prigioni migliorato e non il contrario
RIMINI | Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri è intervenuta alla quinta giornata della XXXIV edizione del Meeting dell'Amicizia fra i Popoli, dedicata quest'anno al tema Emergenza Uomo ed in corso presso i padiglioni fieristici della città romagnola dal 18 al 24 agosto 2013.
IL CONVEGNO SULLA PENA DENTENTIVA | Nella Sala Neri, il Guardasigilli ha partecipato all'incontro dal titolo «Una pena per redimere in una società più sicura». Insieme a lei, il vice presidente del Consiglio e ministro dell'Interno Angelino Alfano, il presidente emerito della Camera dei Deputati Luciano Violante e l'editorialista de La Stampa Michele Brambilla, moderatore del dibattito. Nel corso dell'incontro, proiezione di un filmato introdotto dal presidente del Consorzio sociale Giotto, molto attivo presso il carcere di Padova, Nicola Boscoletto.
L’ITALIA CON LE SPALLE AL MURO | «Il decreto del governo che interviene sul sovraffollamento delle carceri – ha affermato il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri - non svuota un bel niente, ha solo alleggerito la pressione» . Ma qualcosa si sta muovendo e questo lo si deve soprattutto Corte europea dei diritti dell'uomo che con la condanna inflitta all'Italia dalla per le condizioni di sovraffollamento delle carceri ha posto il problema come impellente: «Dobbiamo ringraziare l'Europa – dice il Ministro - che ci ha messo con le spalle al muro dicendoci: entro un anno dovete mettervi a posto. La Corte in fondo ci dice di fare quello che la nostra Costituzione prevede cioè di non maltrattate la dignità degli uomini, di far sì che la pena sia strumento per pagare il proprio conto con la società e uscire migliorati. Il problema è che per tutta una serie di motivi in questi anni abbiamo perso la via maestra, abbiamo dimenticato la nostra civiltà. Siamo il paese di Beccaria, ma nella realtà pratica abbiamo una situazione che, ha ragione il presidente della Repubblica, è ripugnante».
IL NUOVO REGOLAMENTO | La Cancellieri ha ammesso che «C'è molto da fare per migliorare il sistema carcerario italiano. Il problema del sovraffollamento è un aspetto, ma non c'è solo quello, i detenuti italiani, infatti, sono costretti a stare 22 ore nelle celle, dove devono fare di tutto, non hanno un refettorio dove mangiare. Il nuovo regolamento che regola la detenzione in carcere applicato nella maggioranza degli istituti italiani». Le nuove regole dicono che nei parlatori non ci devono essere barriere, nelle celle non devono esistere grate o altri ostacoli all'ingresso della luce. «Ebbene - ha sottolineato - questo non avviene. Sono pochi casi di carceri in regola». Cancellieri ha anche parlato di «battaglia culturale affinché il detenuto, una volta scontata la pena, esca migliorato e non prenda a pugni la società».
Giovedì 22 agosto 2013