gas nervino e bombardamenti contro i civili nella capitale
Le forze di opposizione al regime di Damasco parlano di 1.300 morti
SIRIA | Non si conosce il numero esatto delle vittime, il bilancio dei morti dovrebbe oscillare tra i 500 e 1300 morti, l’unica cosa certa è che è se l’attacco di ieri dell’esercito siriano, con gas letali, fosse confermato, sarebbe il peggiore condotto con armi chimiche dagli anni Ottanta ad oggi.
GAS NERVINO CONTRO I CIVILI | A denunciare l’accaduto è stato il Consiglio del comando rivoluzionario siriano, in una dichiarazione rilasciata alla tv al-Arabiya. Secondo ribelli, i militari di Assad avrebbero usato i gas nervino contro i civili. Video caricati su you tube e foto postate sui social network da parte delle forze lealiste mostrano delle immagini scioccanti: morti e feriti, tra cui donne e bambini. Nel mirino dell’eseecito: Ghouta,la roccaforte ribelle a est della capitale orientale, e Muaddamiya e Daraya, due sobborghi a sud della capitale.
ISPETTORI ONU A DAMASCO | Questa accusa coincide anche con la presenza a Damasco degli ispettori Onu incaricati di una missione, che durerà 14 giorni, per verificare l’uso di armi chimiche nelle zone più colpite dal conflitto tra lealisti e ribelli, che si sono più volte accusati reciprocamente.
LA SMENTITA DEL GOVERNO | Il governo smentisce l'attacco con i gas. L'agenzia di stampa ufficiale Sana riferisce che «Le notizie dell'utilizzo di armi chimiche a Ghouta sono false e sono state diffuse da tv come al-Arabiya e al-Jazeera che sostengono il terrorismo». La diffusione di queste informazioni «è un tentativo di ostacolare la missione degli esperti Onu sull'utilizzo di armi chimiche in Siria».
NOTIZIE FALSE | Anche l'Esercito ha affermato di non aver condotto un raid con armi chimiche e ha spiegato che la divulgazione di notizie «infondate» sull'attacco avviene nell'ambito della «sporca guerra mediatica condotta da alcuni Paesi contro la Siria» e ribadisce la «determinazione a portare avanti il compito di proteggere la patria e i cittadini».
LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA | Intanto nella notte si è riunito a New York il Consiglio di sicurezza Onu Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha esprisso «forte preoccupazione» per le accuse sull'uso di armi chimiche in Siria e ha apprezzato la «determinazione» del Segretario Generale Ban Ki moon per assicurare accertamenti «rapidi e imparzialie» su quanto accaduto. Dopo una riunione di emergenza, il Consiglio è unanime nel chiedere che si faccia chiarezza sull'accaduto, ma non chiede esplicitamente un'indagine degli ispettori Onu sul posto.
LA POSIZIONE DELL’EUROPA| L'Unione Europea ha chiesto un' inchiesta immediata e approfondita sull'uso di armi chimiche in Siria, che se confermato sarebbe inaccettabile. Da Bruxelles il Ministro degli Esteri Emma Bonino ha dichiarato: «Le notizie che giungono dalla Siria sul possibile ricorso alle armi chimiche richiedono un'immediata verifica da parte degli ispettori Onu presenti nel Paese. Ne discuteremo a margine dell'odierna riunione straordinaria dei Ministri degli Esteri della Ue e sono certa che Cathy Ashton rilancerà, a nome di tutti, questa richiesta».
Giovedì 22 agosto 2013