allarme precari nella pubblica amministrazione

Cgil: «A rischio 150mila lavoratori nelle P.A

Serve rinnovo contratto e scatto stipendio»

In 5 anni, per gli statali, andati in fumo complessivamente 4.100 euro

Allarme precariato
Allarme precariato

ALLARME PRECARI NELLA PA | É allarme precari nella pubblica amministrazione: dalla fine dell’anno sono a rischio rinnovo circa 150.000 persone. Lo afferma la Cgil che avverte: sono lavoratori che si occupano di servizi essenziali, se non verranno rinnovati scoppierà un doppio problema sociale, per il loro futuro ma anche per i cittadini. Infatti, se non saranno fatti provvedimenti ad hoc, chi ha il contratto in scadenza il 31 dicembre e ha superato i tre anni con proroga, dovrà andare a casa lasciando scoperti servizi «stabili» della p.a.: il governo deve intervenire «con la stessa solerzia» con cui ha prorogato il blocco dei contratti e degli scatti di stipendio». Nel dettaglio i tempi determinati al 2011 sono 86.467 e lo stesso rischio c’è anche per i co.co.co (42.409) e in misura minore per i lavoratori interinali (9.346) e per gli addetti a lavori socialmente utili (17.998).

150MILA PERSONE RISCHIANO IL POSTO | I precari della P.A., in particolare i tempi determinati e Co.co.co «Coprono lavori stabili senza i quali le amministrazioni pubbliche non andrebbero avanti. Dunque di fatto sono tempi indeterminati senza diritti». Di qui la necessità «di mantenere il rapporto di lavoro anche oltre la scadenza ma nello stesso tempo occorre, come fece Prodi nel 2006-2007, individuare percorsi rispettosi dei principi costituzionali che rendano duraturo questo rapporto di lavoro». Fino a oggi, «Abbiamo avuto gli stessi servizi pubblici con minor numero di persone e con molti rapporti di lavoro precari che alla loro scadenza determinano la chiusura dei servizi. Questo è inaccettabile e deve finire. Altrimenti si determinerà un doppio problema sociale, per i cittadini e per questi lavoratori». Occorre «Con la massima urgenza costruire un percorso che riapra le assunzioni a tempo indeterminato con scelte mirate e che riveda lo sblocco dei contratti di lavoro a tempo determinato nonché la chiusura di quell’obbrobrio giuridico rappresentato dai vincitori di concorso che non possono essere assunti. Ci saremmo aspettati che, con la stessa solerzia con cui il governo si è fatto carico del provvedimento del blocco dei contratti varato da Berlusconi nel 2011, avesse affrontato anche il tema dei precari che resta comunque, insieme al rinnovo dei contratti, l’obiettivo politico dell’autunno».

GLI STIPENDI | In 5 anni, dal 2010 al 2014, gli statali vedranno andare in fumo complessivamente 4.100 euro. Nel 2010, con un’inflazione al 2,1%, si sono persi 50 euro al mese, nel 2011 con i prezzi al consumo al 3,2%, si sono persi 74 euro al mese e nel 2012 (inflazione al 2,2%) 52 euro. Quindi tra il 2010 e il 2012 si sono persi circa 3.000 euro.

Sabato 17 agosto 2013