esclusivo Reteluna.it: Nostro reportage sull'himalaya, fra le vette più alte del mondo
Un'esperienza mistica: dalle suggestioni spirituali della Valle di Kathmandu al silenzio sacro del Lago Mansarovar. La forza purificatrice dell'Himalaya, le leggende del Buddha e la realtà della vita ai piedi delle vette più venerate del mondo
di Ruta Gruzdaite, (traduzione di Roberto Fonte)
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| Montagne attraverso la nebbia e le nuvole, scendendo nella Valle di Kathmandu (copyright: Reteluna.it) |
L'Arrivo nella Valle Mistica
Mentre l'aereo scende verso la Valle di Kathmandu in Nepal, la travolgente maestosità dell'Himalaya si svela in tutta la sua potenza. Una vegetazione incantevole circonda la conca, regalando l'incredibile sensazione che la terra sia vicinissima al cielo. Da una prospettiva aerea, emerge l'architettura distintiva della città, un labirinto di mattoni rossi e tetti a pagoda. La terra del Nepal ci accoglie con la sua tradizionale ospitalità, simboleggiata dalle ghirlande di garofani arancioni (noti anche come marigold), che ci vengono offerte al nostro arrivo.
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| Camminare attraverso i secoli a Bhaktapur: un viaggio nel tempo in un patrimonio vivente (copyright: Reteluna.it) |
Nel parco dell'hotel, i simboli Devanagari (l'alfabeto usato per scrivere il nepalese e il sanscrito) sono visibili perfino sotto la superficie della piscina, accanto ad aiuole ben curate e a scoiattoli che saltellano ovunque. Mentre ci accomodiamo sul prato del giardino, inizia l'introduzione alla figura della Tara Verde, una divinità femminile del buddhismo tibetano e induismo, associata alla compassione e all'azione illuminata, invocata per superare pericoli e ostacoli. La narrazione prosegue con le leggende dei grandi maestri del Tantra, che in questo contesto è compreso come una scienza del culto divino focalizzata sulla trasformazione della coscienza attraverso rituali, mantra, visualizzazione di divinità e meditazione. Questi insegnamenti, che celebrano l'unione di aspetti maschili e femminili (Shiva e Shakti), puntano alla liberazione (moksha) e alla rivelazione della forza nascosta che è in noi.
L'Antica Spiritualità di Kathmandu
La curiosità ci guida verso Patan (nota anche come Lalitpur), l'antica città reale, oggi Patrimonio Mondiale dell'Unesco, celebre per la sua ricca tradizione artistica e artigianale. Un'atmosfera che risale a secoli ci avvolge, con simboli di offerta e culto diffusi ad ogni angolo. Imponente si erge lo Stupa di Boudhanath, uno dei più grandi stupa sferici del Nepal e un punto focale del buddhismo tibetano. Sono grata per la pioggia che, allontanando la folla di turisti, ci permette di camminare con calma sul tetto dello stupa, sotto lo sguardo penetrante degli occhi onniveggenti del Buddha dipinti sulla guglia centrale, che osservano in tutte le quattro direzioni.
Ancora più evocativo è il nome Swayambhunath, noto anche come il "Tempio delle Scimmie", un antico complesso religioso situato in cima a una collina a ovest di Kathmandu, il cui nome suggerisce l'idea di uno "splendore auto-manifestante".
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| Il volto sacro del monte Kailash attraverso un velo di bandiere di preghiera (copyright: Reteluna.it) |
Tensione Politica e la Partenza
Le strade mostrano il contrasto tra l'antico e il precario: grovigli di fili pendono sopra le vie trafficate. Attraverso il finestrino del taxi, assistiamo a scene di protesta: gruppi di giovani che scandiscono "Vogliamo giustizia." Le vie, solitamente affollate e caotiche, sono ora insolitamente vuote e pattugliate dall'esercito. È un richiamo alla serietà della situazione politica in Nepal, inasprita da una rivoluzione appena iniziata.
All'interno del nostro gruppo di viaggio, tra discussioni e negoziazioni concitate, la domanda incalza: riusciremo a partire per la nostra meta finale, il sacro Monte Kailash? I suoni degli elicotteri e le nubi di fumo nero che si alzano nelle vicinanze rendono le notizie incerte. Tuttavia, aggrappandoci alla speranza, alla fine riusciamo a lasciare la capitale.
In Viaggio verso il Tibet
Dal finestrino dell'autobus, un'immagine rassicurante: una statua di bronzo del Buddha, con le mani giunte in preghiera, veglia sulla Valle di Kathmandu. Lungo il tragitto, l'ascolto è dominato dal ruggito potente dei fiumi himalayani che si fanno strada attraverso i passi, una manifestazione dell'immensa forza della natura.
Ci fermiamo in un sito di sorgenti termali. Qui, un'imponente statua policroma del dio Shiva (una delle principali divinità dell'induismo) è in piedi sopra una tigre. Egli tiene un tridente in mano e veglia sul luogo, i suoi piedi ricoperti di petali di fiori offerti dai devoti. L'aria è calda e umida. Il paesaggio è di un verde tropicale che si scontra con l'aspetto povero e fangoso delle strade di città e dei piccoli lodge — eppure i volti della gente locale rimangono accoglienti. Ancora una volta, una massiccia statua del Buddha si erge alta su una collina, a dominare il paesaggio. I nostri tappetini da yoga vengono stesi sul cortile lastricato di una scuola. Le pietre e la terra qui sembrano brillare di una polvere d'argento.
L'Ascesa Mistica: Kailash e Mansarovar
Il viaggio è lungo, ma la ricompensa è il paesaggio: un cielo blu infinito, nuvole che sembrano toccare la terra e la bellezza di innumerevoli forme geologiche. Tutto è in armonia con l'obiettivo finale: ammirare il paesaggio mozzafiato.
Il Lago Mansarovar ci incanta: un vasto specchio d'acqua dolce a quasi 4.600 metri, considerato sacro sia nell'induismo che nel buddhismo, rinomato per la sua chiarezza e l'orizzonte infinito. La luce del sole luccica sulla sua superficie, nel regno degli uccelli liberi. Da una roccia sovrastante, visitiamo un piccolo monastero, dove si apre un panorama grandioso.
Finalmente, giungiamo ai cancelli da cui inizia il sentiero. Il Monte Kailash (6.638 m) è la montagna più sacra dell'Asia, venerata da quattro religioni: Induismo, Buddhismo, Giainismo e Bön. È la dimora di Shiva e il centro dell'universo secondo la cosmologia buddhista e induista.
Il percorso è vasto e siamo circondati da molti pellegrini; il nostro gruppo è enorme. C'è una calma certezza nel fatto che raggiungeremo la nostra meta e che questo obiettivo abbia un profondo significato. Il primo giorno segue le orme delle guide. Sarà davvero così duro come gli avvertimenti ricevuti? La notte stellata sull'Himalaya è un'esperienza mozzafiato. La quiete delle alte montagne è sacra, ma pericolosa. La costante scarsità di ossigeno impone passi lenti, ed è fondamentale riposare.
Il secondo giorno si parte prima dell'alba. Con il sorgere del sole, intravediamo il volto dorato del Kailash e, finalmente, capiamo perché è chiamato la "Gemma delle Nevi" (Gang Rinpoche in tibetano). Brilla sotto i raggi solari, apparendo quasi irreale.
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| Acque color smeraldo del Gauri Kund dopo aver attraversato il passo più alto, il Dolma La, un passaggio dalla morte alla rinascita (copyright: Reteluna.it) |
Camminiamo lentamente, seguendo meticolosamente le istruzioni delle guide, fino a raggiungere il Dolma La (5.630 m), il passo simbolico della Morte. Contempliamo un altare di offerta, dove il fumo denso e fragrante dell'incenso sale ad allietare le divinità; una pietra di preghiera e innumerevoli bandiere di preghiera (lungta) ondeggiano dolcemente, onorando gli dei e le dee che dimorano qui. Ci fermiamo per osservare il Lago Gauri Kund, il lago color smeraldo noto come il "Lago della Dea Parvati", dove il tempo sembra fermarsi. Scendendo, si percepisce il vuoto sotto, mentre l'infinito si innalza sopra — non resta che concentrarsi sui propri passi.
La terza mattina, la luna sorge all'alba. È il momento più bello: l'invisibile si manifesta e il nero si trasforma in un blu profondo.
La Trasformazione
Questo circuito attorno alla montagna (la Parikrama o Kora) è una testimonianza di sé stessi, la prova che le difficoltà della vita possono essere superate. Si narra che il Kailash possieda il potere magico di lavare via anche i peccati più gravi, irradiando una forza purificatrice, curativa e trasformativa. È una splendida convinzione poter credere di essere ora "puri", "resettati", e di poter lasciare il passato alle spalle. Il presente modella il futuro. Il Tibet — una terra misteriosa; il solo arrivare in questo luogo sacro è un sogno realizzato.
Venerdì 31 ottobre 2025