sottomissione dell, a donna all'uomo
In epoca ginecoforica è in calo la sindrome da dipendenza economica con mercificazione del corpo, e in crescita l’autonomia sistemica femminile. Ciò porta con sé una maggiore incidenza dell’immaginario femminile sull'intera specie
di Sergio Bevilacqua
Non vi è dubbio che questa fase antropologica, dell’emersione del femminile (ginecoforia) in tutte le funzioni dell’umanità, sia gravida di implicazioni politiche primarie e generali. Possiamo affermare che in epoca ginecoforica sia in calo la sindrome da dipendenza economica con mercificazione del corpo, e in crescita l’autonomia sistemica femminile. Ciò porta con sé una maggiore incidenza dell’immaginario femminile sulla intera specie: fantasia, varietà, leggerezza nelle identificazioni e pratiche sessuali, estese possibilità combinatorie rendono meno gravi le naturali variazioni di oggetto del desiderio che l’umano produce, così problematiche in era androforica.
L’eterno femminino (Ewig Weibliche, Goethe) trova diverse composizioni con l’umano tutto. Oggi può rompere gli argini e i primi effetti si sentono chiari e forti.
Come è stato contenuto nel passato? Quali sono stati i fattori di connessione col potere economico che hanno consentito al patriarcato, e dunque al maschio umano, di dominare sull’altra metà dell’umano con arbitrio, anche se condito da sentimenti?
Da sociologo-sociatra posso affermare che il patriarcato più efficiente è stato quello islamico, che è anche il meccanismo oligarchico più funzionante e affermato nella storia. Lo scambio tra "Riconoscimento del potere formale delle élite (prima shorfa poi - magari anche - petrolieri)" e "potestà formale dei maschi sulle femmine" è sancito dalla forma organizzativa di un patriarcato fondamentalmente giudiziario, cioè garantito dallo Stato. Esso ancor'oggi agisce molto in ambito sciita (ma anche alcuni Paesi a prevalenza sunnita lo applicano) ed è, comunque, fortemente innestato nelle tradizioni culturali e civili millenarie dei popoli islamizzati.
Il profilo socioeconomico dei popoli caratterizzati da quel tratto giuridico-culturale ha tutti i pregi (...) e i difetti (...) di valori tradizionalisti e tardo-medievali. Non escludo in termini logici che questi ultimi possano essere il destino dell'umanità, ma di certo sono:
1. Contrari alla parità di diritti tra uomo e donna
2. Resistenti alle forme di tolleranza della naturale semovenza del desiderio provato dalle esperienze cliniche della psicologia del profondo
3. Contrari alla libera affermazione economica di ciascuno, anche per il principio coranico della redistribuzione del reddito (mal tradotto in "elemosina") dai ricchi oligarchi verso il resto della umma - il popolo dell'Islam
4. Caratterizzati da principi di intolleranza che, collocati in contesti civili occidentali ricettivi e strutturati, sono stati superati dai superiori valori dell'integrazione economica basata sul benessere materiale (vedi Islam in USA), divenendo semplice tratto di costume.
Nel senso di 4. , il fatto che l'origine culturale sia musulmana non rileva particolarmente e costituisce un elemento debole di differenziazione socioculturale, che è, nei fatti, ricchezza e non conflitto, come avviene nell’integrazione su valori più forti, ad esempio, nella società economico centrica americana, a New York e negli USA in genere.
Risulta oggi invece particolarmente problematico l'approccio consapevolmente filo-oligarchico e tardo-feudale che lo scambio "potere politico - potere maschile sulla donna" produce sulle masse, sia maschili dominanti che femminili quietamente dominate, con lo scambio materiale della sussistenza coperta dal diritto formale e/o informale.
Oltre alla stragrande maggioranza dei maschi musulmani, ci sono donne filoislamiche che protestano a favore del patriarcato giudiziario perché sono piene di quei valori, e ne riconoscono i fattori di protezione ed equilibrio nonché di comunanza sociale. Un atteggiamento analogo sul piano esteriore è quello che avviene nell'ideologia plutocratica da parte di donne, dai caratteristici valori e coscienza, che si avvalgono di analoghe presenze maschili in Occidente e anche in altri Paesi sul piano puramente materiale. Il fenomeno è a maggior ragione più rilevante in quei Paesi in cui il potere sostanziale è caratterizzato da forme sociopolitiche oligarchiche.
La millenaria efficienza del patriarcato islamico dipende dalla sua caratteristica natura (religiosa, istituzionale, civile, penale e culturale) GIUDIZIARIA. Quello è stato il requisito vincente per oltre mille anni di civiltà islamica in epoca umana globale patriarcale.
Il mezzo millennio della rivoluzione scientifica ha portato a un’altra rivoluzione societaria, basata sulla equivalenza di fondo tra Uomo e Donna, che è ora (NON prima di ORA) vettore di commisurazione e conflitto forse diciamo pure tra "civiltà", ma certamente tra modelli socioeconomici insiti nelle diverse civiltà.
Non sappiamo chi vincerà, ma sappiamo anche che la ginecoforia è una Rivoluzione antropologica delle più profonde e importanti a livello sociologico mai avvenute.
Mercoledì 28 agosto 2024