Nella trasmissione televisiva andata in onda ieri su canale italia e su youtube

Con la fine della guerra georgiano-abcasa

si chiese il riconoscimento dell'indipendenza

Non riconosciuta dalla comunità internazionale, l'Abcasia resta un paese ambiguo, al confine con la Georgia (e la sua richiesta di liberazione delle terre) e la Russia che la sostiene economicamente. Le riflessioni delle rappresentanze diplomatiche

Gli ospiti dello studio 12 di Canale Italia
Gli ospiti dello studio 12 di Canale Italia

Per approfondire un punto di vista diverso dal mainstream delle televisioni tradizionali (i canali dall’uno al nove) e riflettere sui rapporti che ci saranno in futuro fra Italia, Europa e Russia, è possibile rivedere in streaming su Youtube la trasmissione televisiva di Canale Italia, “Notizie Oggi. Lineasera”, andata in onda ieri 19 maggio, in prima serata dalle 20 alle 22. Al programma, condotto dal giornalista di origini pugliesi Vito Monaco, hanno partecipato gli ambasciatori per gli incarichi speciali del ministero degli Affari esteri dell'Abkhazia, Kan Taniya e Vito Grittani.

Vito Grittani (il secondo da sinistra) ambasciatore a.d.della Repubblica di Abcasia
Vito Grittani (il secondo da sinistra) ambasciatore a.d.della Repubblica di Abcasia

Il tema del programma era la cosiddetta “operazione militare speciale” della Russia in Ucraina e un’analisi comparativa con altri conflitti nello spazio post-sovietico in generale. In particolare, si è parlato della guerra georgiano-abcasa e del modo in cui è stato istituito il moderno Stato abcaso. Kan Taniya e Vito Grittani hanno spiegato le differenze tra la guerra georgiano-abkhasa e la cosiddetta operazione militare speciale, il motivo per cui la Georgia avrebbe scatenato la guerra e il motivo per cui il popolo abkhazo ha scelto di costruire uno Stato sovrano dopo la vittoria. Stato tuttora non riconosciuto dalla maggior parte dei paesi occidentali. “In Abkhazia si sono svolti due referendum, nel 1994 e nel 1999, in cui il popolo ha deciso inequivocabilmente il destino del Paese: costruire uno Stato sovrano, democratico e governato dallo Stato di diritto”, ha dichiarato Taniya, che fra l’altro parla benissimo in italiano, avendo studiato in Italia.

In collegamento l'ambasciatore a.d.presso il ministero degli Esteri abcaso, Ken Taniya (a sinistra in alto) e Gianfranco Vestuto di Russia News (in alto a destra)
In collegamento l'ambasciatore a.d.presso il ministero degli Esteri abcaso, Ken Taniya (a sinistra in alto) e Gianfranco Vestuto di Russia News (in alto a destra)

Come sappiamo, molti cittadini abcasi, sulla stessa linea dei cittadini di etnie diverse dai russi presenti nella Federazione russa, sono partiti in guerra in difesa dei territori conquistati. I diplomatici hanno parlato dello scopo per cui i volontari abkhazi della brigata internazionale “Pyatnashka”, creata da Akhra Avidzba, difendono il Donbass dal 2014, l’anno in cui la guerra in Ucraina ha avuto inizio con l’occupazione della Crimea. “I volontari abkhasi sono andati a difendere la popolazione del Donbass perché non potevano rimanere indifferenti alla sistematica discriminazione basata sull'etnia da parte delle autorità di Kiev. Questa è la stessa mancanza di rispetto per la loro lingua madre, la cultura e le tradizioni che i georgiani hanno mostrato agli abkhazi”, ha osservato Taniya.

Vito Grittani e Giorgio Descovich Deschi, cittadino triestino
Vito Grittani e Giorgio Descovich Deschi, cittadino triestino

Vito Grittani, ambasciatore a disposizione del ministero degli Esteri abcaso, ha raccontato le sfide affrontate dai cittadini della Repubblica di Abkhazia: “Al momento i diplomi di istruzione superiore, i passaporti e altri documenti rilasciati nella Repubblica di Abkhazia non sono riconosciuti dall'Unione europea. A questo proposito, abbiamo preparato un appello insieme ad avvocati competenti e lo abbiamo inviato al Ministero degli Affari Esteri italiano con la richiesta di organizzare un gruppo di lavoro per sviluppare un meccanismo che permetta ai cittadini dell'Abkhazia di realizzare i loro diritti umani fondamentali all'accesso all'istruzione e alla medicina”.

Per rivedere la trasmissione fare riferimento al link in calce all'articolo
Per rivedere la trasmissione fare riferimento al link in calce all'articolo

In studio erano presenti anche esperti legali italiani che si erano recati nel Donbass come osservatori internazionali durante i referendum nella DNR (l’autoproclamata Repubblica Popolare di Doneck), LNR (l’autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk) e nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia. I referendum non furono riconosciuti dalla comunità internazionale e dalle Nazioni Unite perché secondo i media occidentali, i cittadini sarebbero stati forzati a votare pro Russia sotto la minaccia delle armi. Ma un referendum con regole chiare non si potrebbe ancora oggi neppure organizzare, per la mancanza di disponibilità da parte Ucraina. Ragion per cui è un mistero, almeno per noi italiani, quale sia realmente la volontà di quei popoli, che abitano quelle terre, e la loro ipotetica volontà di autodeterminarsi come Repubbliche indipendenti. La trasmissione è durata due ore e la registrazione integrale può essere consultata al seguente indirizzo web https://www.youtube.com/watch?v=hdwDdBmFYuU.

Sabato 20 maggio 2023