I PERCORSI DELL’ARTE, LA MIGLIORE SCELTA PER L’ARTE DEL FUTURO

La critica d'Arte oggi richiede

la Sociologia, oltre a Storia ed Estetica

Questo serve a guidare gli artisti verso una vera azione contemporanea, nell'epoca diluviana della Quadrivoluzione: Globalizzazione, Antropocene, Mediatizzazione estrema, Ginecoforia

di Sergio Bevilacqua

Doriana Della Volta e Sergio Bevilacqua
Doriana Della Volta e Sergio Bevilacqua

Non c’era miglior luogo di Venezia per unire i due sorrisi dei Percorsi dell’Arte.

La luce è l’anima, la materia della rappresentazione, e la luce di Venezia, la Venezia vera, che è stata la mia città più d’ogni altra, è la migliore del mondo. In particolare quando accanto alla luce del sole, raddoppiata dallo specchio di una delle più grandi distese d’acqua solo leggermente mosse come sono le lagune ed è quella di Venezia, brilla la luce della Biennale dell’Arte. Il rispetto per tutti i palcoscenici artistici del mondo, ove una umanità anche angelica ha presentato il suo profondo esprimersi, New York, Londra, Basilea, Parigi non cancella né sopravanza la eccezionalità luminosa della Serenissima.

Retorica? Opportunismo? No! Realtà. Nessun palcoscenico al mondo è appropriato come Venezia per la celebrazione dell’arte visiva della specie umana come la pittura, la scultura, e anche la fotografia, il cinema, e l’arte digitale: tutto ciò che si vede e che produce catarsi attraverso la vista ha lì la sua capitale. Lo sanno tutti, in fondo, sulla terra e, per tutti, i più grandi operatori dell’arte di tutti i tempi: Guggenheim e Pinault. Venezia è la indiscussa capitale mondiale dell’Immaginario e del vero reale dell’Arte, ed è per questo che Peggy Guggenheim, della dinastia di Solomon newyorkese, ha scelto Cà Venier dei Leoni, una struttura unica a cavallo di Reale e Immaginario, aperta verso l’infinità, e François Pinault ha voluto i paradisi espositivi di Punta della Dogana e Palazzo Grassi. La storia umanistica della Serenissima è di essere stata la più grande concentrazione di umanità del globo (città!) per 1000 anni tondi. Con una crescita continua di cultura e civiltà, dovuta anche al faticoso e controverso lavoro istituzionale, alle difese naturali invalicabili fino a Napoleone, al melting pot italico, europeo e culturale eurasiatico, all’approfondimento colto di tutti i versanti dell’umano e di coloro che sperano e credono nell’arte.

Tutto questo ha suggellato la unione complementare mia e di Doriana Della Volta ne “I percorsi dell’Arte”: due professionisti speciali del sistema dell’arte, Doriana curatrice d’arte e io critico d’arte, siamo gli animatori del gruppo di artisti. Insieme, le nostre professioni rappresentano la migliore offerta di servizi che gli artisti del giorno d’oggi possono ricevere.

Perché siamo particolari?

Perché io sono un sociologo dell’Arte, non un semplice studioso di storia dell’arte o di estetica, e vedo gli effetti delle opere d’arte sulla varietà dell’umano oggi e non le loro cause soltanto, come fanno altre tipologie di critici d’arte. La constatazione dell’effetto complessivo dell’arte, infatti, non è valutabile semplicemente sopra un singolo caso, sopra una singola persona o singolo fruitore, come ad esempio potrebbe fare chiunque abbia cultura psicologica o delle esperienze artistiche del passato: la vera arte deriva dalla diffusione della catarsi, il suo vero effetto, su molte persone, e in un momento dato. La valutazione di ciò è possibile solo quando si è dei sociologi veri, non cioè quelli che pontificano filosoficamente sui destini e sulla natura dell’umanità e che si affidano solo a povere statistiche o all’intuito, ma quelli che hanno vissuto l’umanità, le società umane da vicino, trattando moltissimi casi concreti, per poi ascendere, soltanto dopo, a considerazioni di carattere generale.

Doriana Della Volta è una curatrice speciale: capisce gli artisti, è pratica e appassionata, ha altissime abilità relazionali, interagisce con naturalezza anche con gli ambienti burocratici da cui dipendono spesso le risorse necessarie a far conoscere l’opera degli artisti, ha una notevole esperienza di curatele e, quindi, rappresenta la migliore garanzia per la realizzazione della notorietà, della diffusione della buona immagine di opere d’arte e artisti.

Io e Doriana lavoriamo in simbiosi, perché condividiamo profondamente l’idea che l’Arte oggi, accanto alla qualità manifatturiera, è soprattutto un fatto sentimentale: la catarsi infatti è un sentimento, analogo e vicino ai sentimenti propri all’Amicizia e all’Amore, bellissimi e diversi tra loro.

Doriana e io siamo due facce della stessa medaglia, o della stessa moneta utile per far funzionare le slot machine della poiesi artistica. Perché se la vera arte è sempre azzardo, la sua valorizzazione è figlia di un lavoro professionale attento e meticoloso, delicato ed elevato che richiede sensibilità appropriate, profonde e generose, ma anche orgogliose e colloquiali. E dunque tante, rarissime competenze.

Domenica 29 gennaio 2023