Il giornalismo al servizio del cittadino

È tempo di dire «basta!». È tempo di reagire

Inviate i vostri interventi alla mail redazionale redazione. italia@reteluna.it

di Patrizia Tassone

Patrizia Tassone
Patrizia Tassone

«Ora basta!» mi sono detta venerdì scorso. Perchè? Per l'ennesima porta sbattuta in faccia se posso chiamarla così. Sono una madre single e senza lavoro da anni, nonostante un diploma da geometra, la laurea in giurisprudenza e varie specializzazioni conseguite negli anni (di recente anche una qualifica di progettista di spazi verdi e l'attestato di pilota di drone). Mi reco al centro per l'impiego con una certa regolarità ogni settimana, controllo le offerte sui vari portali e invio candidature spontanee alle aziende. Tutto questo va avanti da un pò e ora comincio ad accusare una certa stanchezza ma non mollo. Fortunatamente posso contare sull'aiuto dei miei genitori perchè, con un figlio adolescente e un mutuo da pagare, altrimenti sarebbe dura. Poi arriva questa pandemia a complicare una situazione non felice ma, ripeto ancora una volta, mai mi darò per vinta. Io non guardo la TV e non ascolto radio volutamente perchè ho notato come influiscano negativamente su di me, tuttavia non posso ignorare le notizie e ciò che so l'ho appreso leggendo su internet. 

Il malcontento è generale, la sfiducia è evidente e la rabbia trova terreno fertile su cui crescere. Ciò che più mi preoccupa è la situazione di molte imprese, aziende ma anche liberi professionisti che, se non avessero già chiuso i battenti, stanno lottando per evitare la chiusura la quale, per alcuni, sarà definitiva. Gli effetti disastrosi sull'economia generale del paese non tarderanno ad arrrivare e toccheranno tutti se non siamo disposti a reagire. Certo sono state adottate delle manovre e sono stati emanati vari decreti a sostegno di queste categorie, sicuramente meglio di niente ma serve infondere, nuovamente, la prospettiva per trovare il coraggio di andare avanti, sforzandosi di creare soluzioni. Ribadisco, queste misure del Governo sono apprezzabili ma non sufficienti. Comprendo pienamente il dolore di coloro che attualmente si trovano in condizioni insidiose, così ho pensato che se il mio contributo non interessa, attualmente, ai fini lavorativi magari potrebbe servire ai lettori ed, in genere, a tutte quelle persone che necessitano di un sostegno almeno psicologico.

 La redazione di Reteluna è sensibile ai problemi delle persone ed è sempre ben disposta a offrire un giornalismo di servizio al cittadino, pertanto, si è attivata creando una casella di posta elettronica in cui tutti siete invitati a scrivere le vostre storie, le vostre difficoltà ma anche le vostre speranze. É importante ora più che mai reagire a questa situazione iniziando dalle basi: la realtà quotidiana delle persone. Potrebbe sembrare una cosa banale o comune ma, vi assicuro, che sapere di avere qualcuno disposto ad ascoltare, di fatto è opera mirabile e costituisce un grande aiuto. Vi sprono a scrivere alla seguente mail redazione. italia@reteluna.it anche in forma anonima se preferite. Periodicamente saranno pubblicati i vostri contributi a cui seguiranno riflessioni e approfondimenti.

É una richiesta che vi rivolgo col cuore: «Scrivete, scrivete, scrivete» perchè non vi è parola più inutile di quella mai espressa.

Giovedì 8 aprile 2021