LE RIFLESSIONI DI VINCENZO PUNZO
Quando riusciremo dalla nostra quarantena quaresimale, forse ci approcceremo all’altro con più circospezione. La lezione della vita: l’esitazione divenga delicatezza, l'accesso al corpo dell’altro, con un contatto che deve dire solo fraternità
di Vincenzo Punzo
LA QUARESIMA
In questi giorni inusuali e critici, abbiamo deciso di applicare uno sguardo pasquale a tutta la vicenda dell’epidemia, anzi, della pandemia del Coronavirus, e dei suoi risvolti per la nostra vita.
Segni, simboli e significati della liturgia ci portano, in particolare, a rivivere la Quaresima con l’inizio delle ceneri, data stabilita dal calendario lunare come avviene per la santa Pasqua. È un tempo di 40 giorni; il numero 40 è riportato nella Bibbia ben otto volte, i 40 giorni del diluvio, i 40 anni della terra promessa da Mosè, i 40 giorni del cammino del profeta Elia ecc.
Durante la Quaresima, la liturgia propone alcuni segni che, nella loro semplicità, come la via crucis, ci aiutano a comprendere meglio il significato di questo tempo. Il primo segno sono le ceneri, gli altri tre segni tradizionali del tempo di Quaresima sono: l’elemosina, la preghiera e il digiuno; inoltre i paramenti liturgici diventano viola, non si recita il Gloria e non si canta l’Alleluia, gli altari sono spogli di ornamenti floreali, la cenere imposta sul capo o sulla fronte del fedele nel Mercoledì delle Ceneri, è il segno che ricorda la nostra condizione di creature ed esorta alla penitenza.
L’elemosina, il digiuno e la preghiera sono tutte buone opere da fare in Quaresima:
1) la legge del digiuno obbliga a fare un unico pasto durante la giornata, ma non proibisce di prendere un pò di cibo al mattino.
2) La legge dell’astenersi proibisce l’uso delle carni come pure dei cibi e delle bevande.
3) Il digiuno e l’astinenza devono essere osservate il Mercoledì delle Ceneri e il venerdì della passione e morte del Signore nostro Gesù Cristo, sono consigliati fino alla veglia pasquale.
4) Alla legge del digiuno sono tenuti tutti dai 14 ai 60 anni.
5) Il digiuno e l’astinenza, insieme alla preghiera, all’elemosina ed altre opere di carità appartengono da sempre alla vita e alla prassi penitenziale
Dai testi biblici quindi, il tempo quaresimale può apparire, ad alcuni, come un periodo cupo, in cui la chiesa impone ai credenti sacrifici che ormai sembrano qualcosa di anacronistico, se non addirittura inopportuno, ma non è così, questo tempo infatti, è un cammino verso la luce di resurrezione.
Vincenzo Punzo
Mercoledì 8 aprile 2020