situazione coronavirus
“Il nostro mondo fronteggia un comune nemico: Covid19. - dice Guterres- Al virus non interessano nazionalità, gruppi etnici, credo religiosi e fazioni. Li attacca tutti, indistintamente e senza tregua. Intanto, i conflitti armati imperversano"
di Francesca Camponero
António Guterres, nono Segretario Generale delle Nazioni Unite, chiede ai paesi in guerra di tutto il mondo un cessate il fuoco immediato per affrontare insieme la più grande battaglia globale del momento: la pandemia del coronavirus.
Avendo visto con i propri occhi la sofferenza delle persone più vulnerabili della Terra nei campi profughi e nelle zone di guerra, il Segretario Generale è determinato a porre la dignità umana al centro del proprio lavoro e a fungere da mediatore di pace, intermediario e promotore di riforme e innovazioni.
Guterres sa benissimo che dopo Cina, Italia, Spagna, Inghilterra, America e via dicendo il virus killer si avvicinerà alle zone più deboli, dove indifese popolazioni lo affronteranno a mani nude.
“Il nostro mondo fronteggia un comune nemico: COVID-19. - dice Guterres- Al virus non interessano nazionalità, gruppi etnici, credo religiosi e fazioni. Li attacca tutti, indistintamente e senza tregua. Intanto, i conflitti armati imperversano nel mondo. E sono i più vulnerabili – donne e bambini, persone con disabilità, marginalizzati e sfollati – a pagare il prezzo più alto e a rischiare sofferenze e perdite devastanti a causa del virus. Non dimentichiamo che nei paesi in guerra i sistemi sanitari sono collassati e gli operatori sanitari, già in numero esiguo, sono stati spesso presi di mira. Rifugiati e sfollati sono doppiamente vulnerabili a causa dei conflitti che li colpiscono. La furia del virus sottolinea la follia della guerra.È questo il motivo per cui oggi chiedo un immediato cessate il fuoco in tutti gli angoli del mondo. È ora di fermare i conflitti armati e concentrarsi, tutti, sulla vera battaglia per le nostre vite.
Alle parti in conflitto dico: Ritiratevi dalle ostilità. Mettete da parte diffidenza e animosità. Mettete a tacere le armi, l’artiglieria e i raid aerei. Tutto ciò è di vitale importanza per Creare corridoi che permettano di salvare vite. Aprire spazi alla diplomazia. Dare speranza alle zone del mondo più vulnerabili al COVID-19. Traiamo ispirazione da coalizioni e dialoghi che prendono lentamente forma tra parti avverse per attuare una strategia condivisa e contrastare la minaccia comune del COVID-19. Ma questo non basta. Dobbiamo fermare la piaga della guerra che sconvolge il nostro mondo. E tutto ciò comincia con il mettere fine ai conflitti ovunque. Adesso. È ciò di cui la nostra famiglia umana ha bisogno, ora più che mai".
Parole sante, oggi più che mai, perchè davvero in questo momento i paesi in guerra per vivere devono assolutamente fare la pace. Per fare ciò si deve assolutamente utilizzare la cooperazione internazionale. Solo attraverso una grande cooperazione si potrà garantire alle organizzazioni mondiali sanitarie e scientifiche di arrivare prima possibile ad una soluzione.
Giovedì 2 aprile 2020