situazione corona virus
Il problema dell'epidemia purtroppo sta nel deficit delle strutture e del personale ospedaliero. Il virus non ha vita propria, è un programma, un'informazione che si replica dentro una cellula
di Francesca Camponero
Ansia e paura non fanno mai bene al nostro organismo, ma meno che meno in questo momento in cui il problema diffusione coronavirus sta spargendo terrore nella maggior parte dei cittadini italiani.
Per fortuna non tutti abbiamo la stessa opinione riguardo a questa diffusione che governanti e media hanno presentato come la nuova peste del 2020, ma che così non è.
Il prof. Francesco Oliviero, specializzato in psichiatria e pneumologia in una recentissima intervista a Radiosoundcloud ha fatto delle affermazioni molto interessanti come quella di asserire che persone che si erano recate in ispedale con una banale influenza, atterrite dalla diagnosi di corona virus dopo il tampone, si sono ammalate in 12- 48 ore di polmonite interstiziale e questo grazie al terrore di morire.
Già perchè la paura fa novanta, come dice un noto detto, e anche in questo caso, secondo il professore, ha facilitato la vurnerabilità degli organismi di queste persone.
Ma c'è un altro dato importante da non sottovalutare che è questo: la polmonite interstiziale ha provocato tante vittime anche gli scorsi anni. Nel 2019 ad esempio di essa sono morte ben 8000 persone e non si parlava ancora di corona virus!
E queste persone, naturalmente, erano state ricoverate in terapia intensiva. Il problema dell'epidemia purtroppo sta nel deficit delle strutture e del personale ospedaliero. Il virus non ha vita propria, è un programma, un'informazione che si replica dentro una cellula. I virus sono 1000 volte di più dei batteri e fanno parte del nostro DNA. Pensate che in origine hanno anche permesso la vita.
Quindi, a detta di Oliviero, il Cov 19 è un virus ubiquitario che abbiamo già dentro di noi e qui va in dubbio la teaoria del contagio. Mascherine e amuchiana (che per altro fa male alla pelle) sono nutili. Come inutile è restare chiusi in casa senza respirare aria fresca, facendosi invece venire pensieri negativi che intristiscono e rendono appunto vulnerabili. Pensiamo positivo e cacciamo da noi ansia e paura e riuscremo a sconfiggere questo virus creando dentro di noi i giusti anticorpi. L'ipotesi dell'eradicazione in medicina è un'utopia perchè se un batterio o virus vene mandato via ritornerà.
Detto questo... fate voi.
Mercoledì 18 marzo 2020