La Francia minaccia l'incidente diplomatico per un affondo del vice premier

Parigi convoca l'ambasciatrice italiana Castaldo

«Accuse del vice premier ingiuste e gratuite»

L'affondo di Di Maio ai francesi è di non aver mai rinunciato al colonialismo di alcuni Paesi dell'Africa occidentale che ancora oggi adottano la storica moneta da loro stampata, cioè il franco

di Girolamo Pittaluga

Il vice premier del M5s, Luigi di Maio, duro con la Francia: "La sua moneta in Africa è colonialismo" ha detto
Il vice premier del M5s, Luigi di Maio, duro con la Francia: "La sua moneta in Africa è colonialismo" ha detto

Di Maio e il suo approccio con la Francia rischiano di fare un altro buco nell’acqua. L’ambasciatrice italiana a Parigi, Teresa Castaldo, è stata convocata dal ministero degli Esteri francese per le affermazioni del vice premier, Luigi Di Maio, sull'immigrazione, che hanno chiamato in causa la Francia. “La Francia sfrutta l'Africa, va sanzionata", aveva attaccato Di Maio. Il riferimento è alla moneta francese, il franco per l’appunto, che nonostante in Francia sia ormai stato sostituito dall’euro, in alcuni Paesi dell’Africa occidentale viene ancora utilizzato come moneta di stato. E per questo motivo, Di Maio si è sentito in dovere di creare un affondo gratuito verso i nostri cugini francesi, e le sue dichiarazioni hanno creato sconcerto non solo nelle opposizioni, ma anche nella stessa maggioranza Cinque Stelle. “L'Europa ignora quello che i Paesi europei, prima di tutti la Francia, stanno facendo in Africa. È colonialismo, non è mai finito” ha detto il vice premier del Movimento 5 stelle ospite negli studi di Rtl 102.5.
L’accusa alla Francia, quindi, è di “colonialismo”: parole durissime che si affiancano ad altre accuse più pesanti, cioè quelle di aver assecondato il fenomeno migratorio che sarebbe stato favorito dalla Francia attraverso la sua politica estera. “Per far stare gli africani in Africa – sostiene Di Maio – basta che i francesi stiano a casa loro invece di andare a colonizzarla. Chiederemo che l'Ue sanzioni Parigi e faremo sbarcare i migranti a Marsiglia finché non la smettono di stampare il franco delle colonie”.

Fonti diplomatiche francesi hanno commentato: “Queste dichiarazioni da parte di un'Alta autorità italiana sono ostili e senza motivo, visto il partenariato della Francia e dell'Italia in seno all'Unione Europea. Vanno lette in un contesto di politica interna italiana”. Le parole di Di Maio risultano essere fuori luogo, rischiano di creare un incidente diplomatico e di chiusura della Francia nei nostri confronti. La Francia, sulla base di queste parole, ha convocato l’ambasciatrice italiana a Parigi per chiedere chiarimenti su queste accuse gratuite e gravissime di Di Maio che non rispecchiano in nessun modo il pensiero degli italiani. Ieri sera da Fazio anche un altro esponente del M5s, Alessandro Di Battista, aveva criticato la Francia per il suo ruolo in Africa. C’è ragione di ritenere che Di Maio abbia attaccato i francesi non tanto per puntare il dito contro un colonialismo che in realtà non esiste, ma l’affondo ha tutta l’aria di essere vendicativo nei confronti dei Gilet Gialli, che al suo invito a collaborare coi Cinque Stelle per le elezioni europee hanno declinato l’invito del vice premier con un secco “No, grazie”. E il Movimento 5 stelle rischia di rimanere isolato sul fronte delle alleanze europee in vista delle prossime elezioni del 26 maggio 2019. Sul fronte delle opposizioni il Pd: “Le dissennate dichiarazioni di Di Maio rischiano di aprire una guerra diplomatica con la Francia. Il Pd chiede immediata convocazione in Aula del ministro Moavero. Abbiamo ancora un ministro degli Esteri?”. Lo scrive su Twitter il capogruppo del Pd al Senato, Marcucci, dopo la decisione di Parigi di convocare l'ambasciatrice italiana in seguito alle accuse del vicepremier Di Maio alla Francia sulla questione migratoria.

Lunedì 21 gennaio 2019