il nostro destino
Il tempo di Natale ci invita alla meditazione del mistero di una vita che è la Vita
di Gianluca Valpondi
Dio ha scelto il modo più commovente per venire tra noi. Chi crede, si lascia commuovere, è salvato. Dio ha scelto una stalla per manifestarsi nella dolcezza, e sono accorsi gli umili di cuore. Dio ha scelto di svolgere un umile mestiere per insegnarci ad amare il lavoro e i lavoratori. Dio ha scelto dei pescatori come suoi amici intimi per farci capire che la vera sapienza non è quella accreditata dal mondo. Dio fatto uomo era considerato un loro pari da poveri e bambini che lo trattavano con somma confidenza perché era come uno di loro, e così ci fa capire che bisogna farsi piccoli piccoli per entrare nel Regno, che è Lui. Dio ha scelto l’abominio della croce per renderci capaci di disprezzare il disprezzo, anzi di amarlo per amore dell’amore.
E sapendo quanto fosse arduo per noi farci come Lui, ha scelto di creare un ponte tra noi e Lui, e ha creato la Vergine Maria, che è la Porta del Paradiso, è colei attraverso cui Dio entra nel mondo e attraverso cui il mondo si apre a Dio. Maria è madre dell’umiltà, dalla grotta alla croce, sempre deiforme, la più umile e la più alta tra le creature. Impariamo a commuoverci nella commozione di Maria, che genera Dio in noi, madre del Corpo di Cristo e madre delle membra di Lui, che dobbiamo essere noi. Come lei concepisce il Verbo Eterno così anche noi in lei lo possiamo concepire ed essendo immagine di lei possiamo darlo alla luce in noi; possiamo dar luce alla Luce per fare luce, anzi essere luce nella Luce. Possiamo, in Maria, seguirlo fedelmente fino alla croce; anzi è Maria che in noi lo segue fino alla croce. E alla resurrezione. E alla Pentecoste. È tutto scritto: che deve nascere, e in Lui dobbiamo rinascere; che deve soffrire, e noi in Lui e Lui in noi; che deve morire e noi in Lui morire al mondo; e risorgere, e noi con Lui già ora e verso il nostro destino già compiuto in Maria, assunta in cielo in anima e corpo dopo la morte con Cristo trafitta con lui col cuore sulla croce.
Beati i puri di cuore perché vedranno Dio, beati i pastori e i Magi, beati i cuori trafitti e smossi e commossi dal Dio fattosi infante che dorme, ardente puro amore, sul legno della croce; beata Colei che dalla stalla vedeva la croce e dalla croce pensava alla culla; beata Colei che dal puro latte passò al fulgido sangue e al fulgente Sole, dal candore al dolore allo splendore. Tutte sfumature dell’unico eterno immutabile cangiante amore.
Sabato 29 dicembre 2018