4 ottobre san francesco d'assisi
Festeggiamo il 4 ottobre san Francesco faro di civiltà per l'Italia e per il mondo
di Gianluca Valpondi
Altissimu, onnipotente, bon Signore, tue so^ le laude, la gloria e l’onore et onne benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se konfano, et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato sie, mi^ Signore, cum tucte le tue creature, spetialmente messor lo frate sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si^, mi^ Signore, per sora luna e le stelle: in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si^, mi^ Signore, per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale a le tue creature dài sustentamento.
Laudato si^, mi^ Signore, per sor’aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si^, mi^ Signore, per frate focu, per lo quale ennallumini la nocte: ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si^, mi^ Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.
Laudato si^, mi^ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore et sostengo infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke ‘l sosterrano in pace, ka da te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si^, mi^ Signore, per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò skappare: guai a·cquelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati, ka la morte secunda no ‘l farrà male.
Laudate e benedicete mi^ Signore et rengratiate e serviateli cum grande humilitate.
Lo stupendo Cantico di frate sole è il primo documento letterario della lingua italiana e un vero e proprio inno alla gioia di esistere, di esserci in mezzo alla creazione, creature anche noi in mezzo alle creature, tutte opera del Sublime Artista Increato che tutto crea e mantiene nell’essere. È una gioia radiosa, veramente solare, veramente mediterranea, veramente italiana! Davvero qui risplende in tutta la sua bellezza quell’anima italiana che non possiamo non amare. È una gioia seria non spensierata, serena non pensierosa, profonda non superficiale; e viviamo tempi seri, tutti i tempi sono seri, belli e seri; bella e rischiosa è la vita. La morte ci attraversa ed è nei nostri giorni una morte truculenta e senza senso, orribile e paurosa, e va a braccetto con un vivere altrettanto insensato e fondamentalmente squallido che ci porta anche a chiamare “buona morte” l’omicidio e il suicidio volontari. C’è chi muore uccidendo (non solo fisicamente) nell’odio se stesso e gli altri, magari gridando di dar gloria a dio o più modestamente alla libertà dell’io. Francesco è la nostra anima più bella che abbraccia la morte sorella che ci spalanca le braccia alla vita che è definitiva morte della morte. Coraggio! Il coraggio di vivere e di morire, perché la Grazia vale più della vita e rende la vita degna davvero di essere vissuta e la morte di essere cantata. Amiamo la vita? Amiamo la morte? Amiamo la gioia di vivere perché la morte è sconfitta per sempre nell’amore, e la paura è vinta, e posso ballare col musulmano Said i ritmi sfrenati di un canto da disco-arabo-dance; e ammirare il sorriso angelico della bimba del musulmano Abel che suona il violino, e di sua moglie (l’unica) che indossa con grazia quel velo che la Mamma del Cielo indossa da 2000 anni. Il fondamentalismo islamista, come ogni cultura di morte – dall’aborto alla proliferazione delle armi - verrà sconfitto dalla nostra gioia di vivere, dal nostro coraggio di un amore più forte della morte.
Mercoledì 3 ottobre 2018