«non è il cambiamento che ci serve»
«Il mio messaggio ai leader europei è che l'approccio che stanno considerando è sbagliato per l'Europa. Stanno infatti considerando di scegliere qualcuno che faticherà ad essere la voce delle riforme e del cambiamento in Europa»
BRUXELLES | Jean Claude Juncker, 59 anni, ex primo ministro del Lussemburgo, è il nuovo presidente della Commissione europea. La nomina è stata ottenuta a maggioranza con 26 voti favorevoli e due contrari, quelli di Gran Bretagna (David Cameron si è detto più volte contrario) e Ungheria, e dovrà comunque essere ratificata dal Parlamento europeo a metà luglio.
CAMERON | David Cameron, primo ministro britannico, ha spiegato: «Ci sono momenti in cui è molto importante rimanere attaccati ai propri principi e alle proprie convinzioni, anche se si hanno i pronostici pesantemente a sfavore. E oggi è uno di quei giorni. Le elezioni europee hanno mostrato che c’è un’ampia preoccupazione circa il modo in cui lavora l’Ue e, ancora una volta, io credo la risposta che si sta per dare sia sbagliata». Per Cameron ci si potrà pentire del modo di «scegliere il nuovo presidente della Commissione. Mi batterò sempre per gli interessi della Gran Bretagna».
RENZI | Matteo Renzi, Pd, quindi non allineato con chi appoggia Juncker, ha dato voto favorevole: «Ho votato a nome dell’Italia per Juncker in una procedura che si è esplicitata in una maggioranza, perché c’era un documento - non l’avrei fatto senza documento - e perché c’era un accordo politico tra le forze di coalizione». Insomma, si vota Juncker perché il documento punta sulla crescita: è previsto che «se un Paese fa le riforme strutturali sul serio, ha diritto alla flessibilità più ampia. Noi non vogliamo violare le regole del patto di stabilità, ma viola il patto chi parla solo di stabilità e non di crescita. Saranno indicate una serie di iniziative a cui stiamo già lavorando, per dimostrare in Europa e non solo che facciamo sul serio».
Sabato 28 giugno 2014