il partito democratico silura il dissidente
Matteo Renzi: «Il partito non è un taxi che uno prende per farsi eleggere. Non ho preso il 41% per lasciare il futuro del Paese a Mineo»
di Silvia Tozzi
CORSINI | Il loro portavoce è il senatore Paolo Corsini. «A nostro modo vedere è stato commesso un atto illecito in violazione grave dell'articolo 67 della Costituzione che garantisce l'autonomia del parlamentare. Per il momento ci siamo autosospesi fino all'assemblea di martedì, poi decideremo cosa fare. Se il capogruppo Zanda riterrà di chiamarci per sentirci, noi siamo disponibili ma per il momento non c'è stato ancora alcun contatto».
NON MEMBRI | Mineo non era un membro permanente della commissione, dal momento che aveva sostituito Marco Minniti, andato al governo. Cosaì come Roberto Cociancich, subentrato a Luciano Pizzetti (entrato nel governo) e Luigi Migliavacca, sostituto di Vannino Chiti (presidente della commissione Politiche Ue). Mineo ha appreso della sua sostituzione «in via informale da un collega. Non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale della mia sostituzione».
RENZI | Il premier Matteo Renzi ha criticato Mineo: «Il partito non è un taxi che uno prende per farsi eleggere. Non ho preso il 41% per lasciare il futuro del Paese a Mineo. 14 senatori non possono permettersi di mettere in discussione il volere di 12 milioni di elettori e non possono bloccare le riforme che hanno chiesto gli italiani».
BOSCHI | Ha aggiunto il ministro Maria Elena Boschi: «Nessuno ha chiesto loro di autosospendersi. Dovranno essere loro a decidere se far parte del processo di riforme o fare una scelta diversa».
Venerdì 13 giugno 2014