Perse i sensi
Il ragazzo venne fermato la sera del 5 maggio 2010 perché ritenuto coinvolto negli scontri alla termine della finale di Coppa Italia a Roma. Gli agenti colpirono con calci, pugni e manganellate
di Silvia Tozzi
I FATTI | Il ragazzo stava andando col motorino assieme a un amico a una festa. Fu fermato al quartiere Flaminio, vicino allo stadio Olimpico, e fu picchiato, mentre dai balconi la gente fiolmava il fatto e urlava alla polizia di smettere.
LE ACCUSE | La polizia accusava Gugliotta dei reati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale e di lancio di materiale pericoloso in occasione di manifestazioni sportive, e Gugliotta finì persino in carcere. L'INDAGINE | Grazie alle testimonianze e ad alcune riprese fornite da persone presenti nei pressi del luogo nel quale s’è consumata l’aggressione, si è scoperta la verità.
IL RISARCIMENTO | In favore di Stefano Gugliotta i giudici della X sezione penale di Roma hanno riconosciuto un risarcimento di 40mila euro. I nove agenti condannati sono stati anche interdetti dai pubblici uffici per il periodo di durata della pena a loro inflitta. Il pm nel corso della requisitoria aveva spiegato che non c’era alcun motivo di ordine pubblico che dovesse portare al fermo di Gugliotta e di un suo amico che erano in motorino. Per l’agente che fermò Gugliotta e che iniziò il pestaggio, il pubblico ministero aveva chiesto tre anni di condanna, per gli altri otto due anni. Il tribunale ha stabilito invece che le pene sono di 4 anni. I poliziotti sono stati riconosciuti responsabili del reato di lesioni gravi.
Mercoledì 4 giugno 2014