Il Guardasigilli Andrea Orlando ha chiesto l'estradizione

Dell'Utri non sarà estradato in Italia

secondo il trattato internazionale col Libano

Il procuratore generale della Cassazione libanese, Samir Hammud, non ha mai interrogato Marcello Dell’Utri, a cui ha concesso gli arresti domiciliari per motivi di salute

di Silvia Tozzi

Dell'Utri
Dell'Utri

MILANO | Marcello Dell’Utri probabilmente non sarà estradato in Italia, ma resteràin Libano. Lo sostengonno il legale libanese Akram Azoury e l’avvocato Fausto Cocar, ordinario di diritto internazionale all’Università degli Studi di Milano. Secondo loro, «l’Italia, quando lo ha fermato all’hotel Phoenicia, ha violato l’articolo 20, punto C del trattato internazionale tra i due Paesi, secondo il quale l’estradizione non può essere concessa per reati prescritti in uno dei due Stati». Ovviamente, in LIbano sono prescritti, «perché sono già passati 10 anni dal ’92».

COPAR | L'avvocato Copar ha poi sottolineato che «il trattato internazionale con il Libano, del 10 luglio 1970, per regolare i rapporti di assistenza giudiziaria reciproca, non sembra a favore dell’estrazione dell’ex senatore. Oltre all’articolo 20, infatti, anche il numero 16 complica il suo rientro in Italia, sia a scopi processuali, sia per l’applicazione di una pena definitiva. In entrambe le circostanze vale il principio della doppia incriminazione, nel senso che sia il reato, sia la pena devono essere contemplate in entrambi i Paesi. Se per la legge libanese i reati sono davvero già prescritti, Dell’Utri ha l’opportunità di non essere estradato perché decadono i motivi». 

A SOSTEGNO | Il procuratore generale della Cassazione libanese, Samir Hammud, non ha mai interrogato Marcello Dell’Utri, a cui ha concesso gli arresti domiciliari per motivi di salute, e ha sempre sostenuto che lo avrebbe incontrato «solo dopo aver letto tutte le carte». 

IN ITALIA | Il Guardasigilli Andrea Orlando ha inviato lunedì scorso la traduzione della sentenza di secondo grado e i suoi allegati. Quindi ha comunicato «che la sentenza è diventata definitiva e quindi l’estradizione viene richiesta per applicazione della pena e non per scopi processuali». 

Sabato 10 maggio 2014