la programmata e dunque deliberata volontà di fuga» gli costerà il carcere

Dell'Utri stava scappando: con sè 50 kili

di bagaglio, e volo con scalo a Parigi

Del tutto indimostrato il fatto che fosse stato Silvio Berlusconi a mandarlo in Libano al fine di sostenere la campagna elettorale di Amin Gemayel, su richiesta di Vladimir Putin

di Silvia Tozzi

Dell'Utri
Dell'Utri

BEIRUT | Marcello Dell'Utri aveva con sé a Beirut cinquanta kili di bagaglio. Ritenuti troppi per una temporanea trasferta di lavoro o di piacere, e considerati l’indizio della «programmata e dunque deliberata volontà di fuga» da una possibile pena. Quindi il tribunale del Riesame di Palermo ha respinto l’istanza di annullamento dell’ordine di arresto, spiegando perché è necessaria la detenzione dell’imputato: «Emerge amplissima la sussistenza della eccezionale portata delle ravvisate esigenze cautelari, che consentono di ritenere le stesse di un non comune, spiccatissimo ed allarmante rilievo, tale da superare il divieto di custodia per gli ultrasettantenni».

ASSOCIAZIONE MAFIOSA | Dell’Utri è stato condannato a sette anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa in attesa di sentenza definitiva, attualmente piantonato all’ospedale civile di Beirut. 

ESTRADIZIONE | Intanto l’Italia si appresta a inviare la domanda di estradizione. Una volta in Italia, Dell'Ultri finirà in carcere, perché la sua volontà di sottrarsi all’eventuale condanna sarebbe avvalorata da molti elementi. Compresa la «del tutto indimostrata» voce che sarebbe stato Silvio Berlusconi a mandarlo in Libano al fine di sostenere la campagna elettorale di Amin Gemayel, su richiesta di Vladimir Putin

LE PROVE | Tra le prove, le dichiarazioni di moglie e figlia, che hanno dichiarato di non avere notizie del «congiunto». Un atteggiamento in contraddizione con un allontanamento «dovuto a comunque indimostrati motivi professionali o personali, ad esempio necessità terapeutiche, dei quali certamente esse sarebbero state rese partecipi». Insomma se era a Beirut per curarsi, o perché inviato da Berlusconi, perché nasconderlo? In più, Dell'Utri ha portato con sé 30mila euro e 50 kg di bagaglio, «incompatibili con un breve viaggio all’estero e con l’intenzione di rientrare di lì a poco nel territorio nazionale». Poi, anziché prendere un comodo volo diretto da Malpensa, Marcello Dell’Utri e il figlio Marco sono passati da Parigi, dove hanno comprato il biglietto per il Libano, destando così meno sospetti.

ESPATRIO | Ovviamente, era dal 24 marzo che l’ex senatore sapeva che i magistrati di Palermo volevano impedirgli l’espatrio. Dopo il ritiro del passaporto negato dalla corte d’appello, infatti, il 18 marzo la Procura generale s’era rivolta al tribunale del Riesame con un’istanza regolarmente notificata agli avvocati difensori. 

Martedì 29 aprile 2014