merkel: «affermazioni talmente assurde che il governo tedesco non le commenta»
Ber Brunetta, Berlusconi non ha affatto scherzato sull’Olocausto, né accusato a vanvera un popolo che stimiamo e amiamo, ma ha dato voce a un timore serio e realistico dell’opinione pubblica non solo italiana
di Silvia Tozzi
BERLINO | Le parole di Silvio Berlusconi sulla Germania e i lager («per i tedeschi non sono mai esistiti») non restano senza effetto, creando una frattura all’interno del Partito popolare europeo, il Ppe, lo stesso a cui appartiene Forza Italia.
JUNCKER |Jean-Claude Juncker, candidato del Ppe alla presidenza della Commissione Ue, ha dichiarato che su «alcune cose non si scherza» e ha chiesto a Berlusconi «di scusarsi con i sopravvissuti all’Olocausto e con i cittadini tedeschi per le sue dichiarazioni. L’Italia è una grande nazione, ma anche la Germania è una grande nazione. Tutti i 28 Paesi della Ue sono grandi nazioni. Nessuno ha il diritto di insultare gli amici e i partners della Ue».
BRUNETTA | Il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, ha preso la sua posizione: «Le dichiarazioni di Juncker sono esse sì incresciose, e purtroppo figlie di un triste calcolo elettorale: la paura cioè di perdere i voti della Merkel. Anche Juncker si dimostra succubo di questa nouvelle vague prona alla Grande Germania, che ha impoverito il sud dell’Europa e ingrassato i conti delle banche tedesche, la posizione di Berlusconi appare più che mai lungimirante e realistica. Altro che scusarsi con tedeschi ed ebrei. Berlusconi non ha affatto scherzato sull’Olocausto, né accusato a vanvera un popolo che stimiamo e amiamo, ma ha dato voce a un timore serio e realistico dell’opinione pubblica non solo italiana. Oggi i leader tedeschi, al di là delle dichiarazioni di facciata, tendono per la loro personale ambizione, a rimuovere la memoria di quel che le pulsioni nazionalistiche ed egemoniche della Germania hanno storicamente sempre causato in Europa: e cioè invasioni, guerre e lutti».
MERKEL | Angela Merkel ha commentato tramite il suo portavoce, Steffen Feibert, che quelle dell'ex Cavaliere sono «affermazioni talmente assurde che il governo tedesco non le commenta».
Lunedì 28 aprile 2014