Dia e Interpol gli stanno dando la caccia
Il Movimento 5 Stelle ha chiesto le dimissioni del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ritenuto responsabile della vicenda
di Silvia Tozzi
MILANO | Marcello dell’Utri è all'estero. Latitante. Forse in Libano, o in Guinea, o in Repubblica Dominicana, dalla vigilia della sentenza della Corte di Cassazione per mafia. Si è fatto vivo per dichiarare che «non intendo sottrarmi al risultato processuale della prossima sentenza della Corte di Cassazione. Trovandomi in condizioni di salute precaria, per cui tra l’altro ho subito qualche settimana fa un intervento di angioplastica, sto effettuando ulteriori esami e controlli. Apprendo della aberrante richiesta di preventiva custodia cautelare mentre mi trovo già all’estero per il periodo di cura e riposo. Mi auguro che un processo ventennale, per il quale ritengo di avere già scontato una grave pena, si possa concludere definitivamente e positivamente».
CACCIA | Intanto Dia e Interpol gli stanno dando la caccia.Il Movimento 5 Stelle ha chiesto le dimissioni del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ritenuto responsabile della vicenda. L'accusa è di fare «arrestare e trasferire in Kazakistan una donna e una bambina richiedenti asilo ma lascia fuggire i condannati per mafia: si tratta di una fuga preannunciata tanto che il M5S aveva già denunciato il rischio quasi un anno fa, quando con forza aveva chiesto il ritiro del passaporto diplomatico ancora nella disponibilità dell’ex senatore».
LA CUSTODIA CAUTELARE | L’ordine di custodia cautelare emesso contro l’ex braccio destro di Berlusconi dalla terza sezione della Corte d’appello di Palermo non è stato eseguito perché gli agenti della Squadra mobile di Milano non l’hanno trovato. La condanna è a sette anni per mafia, la sentenza definitiva sarà martedì.
BEIRUT | Forse Dell'Utri è a Beirut. Un testimone dice di aver viaggiato accanto a lui su un volo Parigi-Beirut il 24 marzo scorso.
LE INERCETTAZIONI | Alberto dell’Utri, fratello di Marcello, è stato intercettato in un ristorante di Roma a febbraio mentre diceva: «Qua bisogna accelerare i tempi che Marcello se poi non ce la fa...». L’8 novembre 2013, Alberto dell’Utri parlando con Vincenzo Mancuso riferiva che la destinazione scelta dal fratello sarebbe stata il Libano. «Ha bisogno di avere una casa, un appoggio. Devi avere gente sul posto che ti dà una mano, che ti aiuta, che... che fai? Vai lì e non conosci nessuno? Invece questi sono ben sistemati».
GUINEA | Quindi Mancuso ha chiarito che la Guinea «è un Paese che concede i passaporti diplomatici molto facilmente… bisogna accelerare i tempi».
IL PASSAPORTO | Ma il ministero degli Esteri ha fatto sapere «non risulta che l’ex senatore Marcello Dell’Utri sia in possesso di un passaporto diplomatico italiano» né di un «passaporto di servizio valido». Forse ha un passaporto diplomatico rilasciato da un altro Paese.
NCD | Il NuovoCentrodestra difende il suo segretario. Giuseppe Esposito, vice presidente del Copasir si chiede: «Ma cosa c’entrano il ministro Alfano e le forze dell’ordine con la presunta latitanza di Marcello Dell’Utri? Alla già abituale idiosincrasia del Movimento 5 stelle alla comprensione delle più elementari regole dello Stato, si aggiunge la foga da campagna elettorale».
Venerdì 11 aprile 2014