con lui i suoi aiuti, pansera e presicci
L’ex primario non ha esitato «per soldi» a eseguire interventi inutili «con mutilazioni» nemmeno di fronte a dei «malati terminali», dimostrando di non possedere «il senso dell’umana pietà»
di Silvia Tozzi
MILANO | Pier Paolo Brega Massone, l’ex primario della clinica Santa Rita di Milano è stato condannato all'ergastolo con arresto ancor prima di abbandonare l’aula. Il suo aiuto Fabio Presicci (che risponde di due omicidi) è stato condannato a 30 anni mentre l’altro aiuto Marco Pansera imputato per un omicidio), a cui sono state riconosciute le attenuanti generiche, a 26 anni e 2 mesi. Per altri tre imputati invece, è stato chiesto il non doversi procedere per intervenuta prescrizione. Condannati a un anno e 6 mesi di reclusione due anestesisti, Giuseppe Sergio Di Terlizzi e Gianandrea Bona, che avevano addormentato tre dei pazienti morti, i quali sono accusati di cooperazione in omicidio colposo perché non si sarebbero opposti alle operazioni pur avendone il dovere.
QUATTRO OMICIDI | L’ex responsabile della Chirurgia toracica (condannato anche a tre anni di isolamento diurno) era imputato per quattro casi di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà in relazione alle morti di altrettanti pazienti e rispondeva anche di una quarantina di casi di lesioni. Brega Massone, arrestato nel 2008, è stato già condannato in secondo grado a 15 anni e mezzo di carcere per truffa e per un’ottantina di casi di lesioni.
MUTILAZIONI | Il pm Grazia Pradella ha spiegato che l’ex primario non ha esitato «per soldi» a eseguire interventi inutili «con mutilazioni» nemmeno di fronte a dei «malati terminali», dimostrando di non possedere «il senso dell’umana pietà». Quindi ha dimostrato «un'indole malvagia».
Mercoledì 9 aprile 2014