è lo stesso religioso che a febbraio finì col suo Suv in un canale
Sequestrato diverso materiale appartenente al sacerdote tra cui il suo computer, i telefonini, diverse foto, materiale tecnologico, appunti, agende e perfino alcuni palloni
di Silvia Tozzi
RAVENNA | don Giovanni Desio, 52 anni, è stato arrestato per aver commesso atti sessuali su minori (adescamento e atti sessuali): è lo stesso religioso che a febbraio finì col suo Suv in un canale, con un tasso alcolemico quasi quattro volte oltre il limite.
L'INCIDENTE | In febbraio, con la sua Bmw X1-18 (35mila euro), acquistata da poche settimane aveva urtato una vettura in sosta sulla strada, proiettandola diversi metri più avanti. Era finito in un canale. Tratto in salvo, il sacerdote aveva poi spiegato di essere stato a cena da una famiglia di parrocchiani, durante la quale aveva bevuto pochi bicchieri di vino bianco, ma senza essere ubriaco.
L'ACCUSA | Il gip di lui ha scritto che ha una «spiccata spregiudicatezza e capacità a delinquere con totale assenza di freni inibitori», la sua condotta «poteva essere contrastata solo attraverso la misura estrema di cautela».
COMPUTER E TELEFONI SEQUESTRATI | La canonica della parrocchia di Casalborsetti, alloggio di don Giovanni Desio, è stata sigillata dopo la perquisizione eseguita dagli inquirenti, che hanno sequestro diverso materiale appartenente al sacerdote tra cui il suo computer, i telefonini, diverse foto, materiale tecnologico, appunti, agende e perfino alcuni palloni.
LA POESIA EROTICA | Nel 2008 alcune polemiche avevano interessato don Giovanni Desio circa il contenuto, ritenuto da taluni velatamente erotico, di una poesia che il parroco di Casalborsetti aveva pubblicato sul supplemento di «Risveglio», il settimanale diocesano di informazione locale, uscito in occasione dell'apertura del Ravenna Festival dedicato alla figura femminile «errante, erotica, eretica». Tra i versi di «Avevi detto... per sempre», comparivano: «Amore bacia / la mia bocca / Bocca taci di / quell'amore, / che non si dice, / se non nella sera / brulicante / d'ingenuità... / non d'innocenza». E ancora: «Fra l'acque turbinose / tu m'afferri con candida mano / e m'attanagli nell'imbrunire sulfureo, / con il soffio carezzevole / del tuo sguardo (s)fuggevole». Il sacerdote, interpellato in merito, aveva a suo tempo precisato che quando «si legge un testo, ognuno è libero di interpretarlo come vuole». Aveva pure sottolineato che «quello è un testo vecchio, la passione per la poesia l'ho sempre avuta. Quella è di un paio di anni fa».
Domenica 6 aprile 2014