il risarcimento a favore dei familiari dovrà essere quantificato in sede civile
«La pena non è giusta - ha spiegato il padre della ragazza, Nerio Papetti - ma questa è la legge italiana. Sono abbastanza soddisfatto, anche se noi chiedevamo di più»
di Silvia Tozzi
GORGONZOLA | Gabardi El Habib, il pirata della strada che il 10 luglio scorso travolse e uccise a Gorgonzola (Milano) Beatrice Papetti, una ragazza di 16 anni che era in sella alla sua bicicletta è stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione.
LA SENTENZA | Lo ha deciso il gup di Milano Simone Luerti al termine del processo in abbreviato e a 8 mesi mesi di distanza dalla morte della giovane. Non sono state concesse attenuanti. L’imputato si era costituito alle forze dell’ordine dopo una settimana.
INOLTRE | Il giudice ha disposto anche la sospensione della patente per 3 anni e che il risarcimento a favore dei familiari dovrà essere quantificato in sede civile.
PENA INGIUSTA | «La pena non è giusta - ha spiegato il padre della ragazza, Nerio Papetti - ma questa è la legge italiana. Sono abbastanza soddisfatto, anche se noi chiedevamo di più. Comunque rispetto a quel che si sente in giro, di condanne a un anno e 6 mesi per omicidio colposo, va bene così». Si è scusato solo durante il processo e si è costituito quando stava per essere preso. Il fatto che l’imputato, ha aggiunto, «venga a chiedere scusa il giorno del processo, fa capire che le scuse non sono autentiche, anche se il suo avvocato ci ha detto che erano mesi che pensava di farlo». Secondo Papetti, inoltre, «il cerchio si stava stringendo, questo non è costituirsi, ha solo anticipato di un quarto d’ora quello che sarebbe successo».
Martedì 11 marzo 2014