Renzi: «Il fatto che il Senato abbia o non abbia una norma elettorale è secondario»
L’accordo politico prevede che la riforma valga solo per la Camera: Gianni Cuperlo ha ottenuto che non si tocchi il Senato
di Silvia Tozzi
ROMA | Riguardo alla riforna della legge elettorale, è stata raggiunta oggi l’intesa tra Pd e Forza Italia, con il placet di Ncd.
MAGGIORANZA LARGA | L’accordo politico prevede che la riforma valga solo per la Camera: Angelino Alfano ha ottenuto che non si tocchi il Senato. «Dobbiamo superare il Senato, quindi legge elettorale solo per la Camera. Noi non siamo delusi da Renzi. Patti chiari, riforme certe #avantitutta», ha commentato su Twitter.
BERLUSCONI | Il Cavaliere ha espresso disappunto perché il Partito Democratico non ha agito in modo univoco, presentando un fronte unito sulle riforme, ma ha detto di non essere contrario alla possibilità che dalla norma venga stralciata la parte riguardante il Senato.
SENATO | La proposta di stralciare quella parte era giunta dal leader della minoranza Pd, Gianni Cuperlo. Proposta accolta da Matteo Renzi: «Il fatto che il Senato abbia o non abbia una norma elettorale, nel momento in cui abbiamo deciso di superarlo, è secondario. Questa discussione è un tema che appassiona i soli addetti ai lavori. I cittadini devono sapere che non si voterà più’ per il senato ma solo per la Camera». PD | Il Pd ha ritirato gli emendamenti, salvo quelli sulla parità di genere, quindi la data della possibile entrata in vigore dell'Italicum pare a portata di mano.
Martedì 4 marzo 2014