pyongyang nega l'esistenza dei campi
«Centinaia di migliaia di prigionieri politici sono morti nei campi di prigionia della Corea del Nord. Su di loro si sono commesse indicibili atrocità»
di Silvia Tozzi
PYONGYANG | L’ultimo rapporto della commissione d’inchiesta Onu accusa la Corea del Nord di violazione dei diritti umani. «La gravità, la scala e la natura di queste violazioni rivelano uno stato che non ha alcun parallelo nel mondo contemporaneo», è scritto. Negli ultimi 5 decenni, si legge, «centinaia di migliaia di prigionieri politici sono morti nei campi di prigionia della Corea del Nord. Le indicibili atrocità commesse contro i detenuti di questi campi di prigionia politica somigliano agli orrori dei campi creati dai peggiori Stati totalitari del XX secolo». Il riferimento è alla vita nei campi con lavori forzati, esecuzioni, tortura, stupri, aborti forzati e l’infanticidio.
LA COMMISSIONE | Pyongyang, che non ha concesso l’accesso al Paese alla commissione di inchiesta, ha negato l’esistenza dei campi.
Lunedì 17 febbraio 2014