Letta preferisce aspettare a Palazzo Chigi le determinazioni che verranno prese
Il segretario del Pd contro le elezioni: «Ancora oggi non abbiamo una normativa elettorale in grado di garantire la certezza della vittoria». Votare, a suo avviso, «non risolverebbe i problemi nel Paese»
di Silvia Tozzi
ROMA | Sono gli ultimi giorni di Enrico Letta come premier italiano. Oggi Matteo Renzi si è presentato in direzione Pd per illustrare il suo programma di governo: «Nuovo governo fino al 2018 con al centro le riforme». Le stesse riforme che erano al centro del mandato Letta.
STAFFETTA | Renzi ha anche detto che «non si tratta di staffetta o non staffetta. Staffetta è quando si va nella stesa direzione e alla stessa intensità, non quando si prova a cambiare ritmo». Ieri aveva detto: «La storia si è esaurita, non ci sono più le condizioni per andare avanti. Questo governo rischia di essere una zavorra per l’Italia».
NO AL VOTO | «La strada delle elezioni ha una suggestione e un fascino. Ma ancora oggi non abbiamo una normativa elettorale in grado di garantire la certezza della vittoria». Questo perché Renzi è al lavoro sull'Italicum da meno di un mese. Votare, a suo avviso, «non risolverebbe i problemi nel Paese». Quindi la strada da percorrere è «quella di un nuovo governo, è una scelta azzardata ma può avere senso se hai il coraggio di dire alle realtà europee che l’obiettivo è il 2018 con riforme elettorali, costituzionali ed il tentativo di cambiare le regole a partire da una burocrazia opprimente».
CUPERLO | Gianni Cuperlo ha però chiesto che il Pd non si esprimesse: «Assumiamo la linea indicata dal segretario chiedo che la direzione non venga chiamata ad esprimersi oggi con un voto, anche per evitare che si crei un precedente. L’introduzione di Matteo ha indicato un percorso e chiesto un mandato. Non possiamo sottrarci dal dare una risposta. Ma arriviamo a questo passaggio con grande preoccupazione. Il segretario ha illustrato i motivi per cui ritiene che serva una discontinuità, il che è la richiesta di aprire una stagione nuova. Penso che sia giusto prenderne atto, ma è altrettanto doveroso farlo con la prudenza necessaria. Dalla palude spero che si esca non con un’accelerazione ulteriore ma con unità del partito».
LETTA | Letta non ha partecipato alla direzione, e l’incontro di questa mattina a Palazzo Chigi con il portavoce della segreteria Pd Lorenzo Guerini e il capogruppo Luigi Zanda non ha dato buoni frutti. Letta ha scritto: «Penso che, in una giornata importante come questa, sia fondamentale che la discussione si sviluppi, e le decisioni conseguenti siano assunte, con la massima serenità e trasparenza. Per questo preferisco aspettare a Palazzo Chigi le determinazioni che verranno prese, in modo che tutti in Direzione si sentano liberi di esprimere valutazioni ed esplicitare le decisioni che ritengono opportune».
Giovedì 13 febbraio 2014