lo ha scoperto il giornalista britannico Alan Friedman

Napolitano chiese a Monti di fare il premier

con sei mesi di anticipo. Lo scandalo

Quindi Berlusconi aveva ragione: c'è stata un’operazione di destabilizzazione che ha portato alle sue dimissioni nel novembre 2011

di Silvia Tozzi

Mario Monti
Mario Monti

ROMA | La rivelazione del giornalista britannico Alan Friedman (in un libro in uscita): nel giugno-luglio 2011, Giorgio Napolitano dette a Mario Monti segnali volti a sapere se da parte sua c'era la disponibilità ad andare a Palazzo Chigi al posto di Silvio Berlusconi, che era premier.

IL CONFRONTO | Monti ne ha parlato con Carlo De Benedetti e con Romano Prodi e ha ammesso che una nomina «era nell’aria» da diverso tempo. Prodi gli disse: «Quando lo spread arriva a 300 ti chiamano, preparati». Lo spread arrivò a 500. 

BERLUSCONI | Quindi Berlusconi aveva ragione: c'è stata un’operazione di destabilizzazione che ha portato alle sue dimissioni nel novembre 2011. La responsabile comunicazione di Forza Italia Deborah Bergamini ha dichiarato: «La realtà è che avevamo ragione: il nome di Mario Monti come presidente del Consiglio era già pronto in estate, mesi prima delle dimissioni del nostro governo. C’è stata una manovra alle spalle della democrazia, contro la democrazia e contro gli italiani. Un fatto di eccezionale gravità che richiede molte, moltissime spiegazioni e un’approfondita riflessione». 

NAPOLITANO | Le rivelazioni appaiono grottesche dato che mercoledì scorso, Napolitano, durante un incontro con gli eurodeputati italiani al Parlamento europeo di Strasburgo, ha detto che i governi Monti e Letta «sono stati presentati quasi come inventati per capriccio dalla persona del presidente della Repubblica». Questo, ha detto, non è vero perché non si tratta di nomi diversi da quelli indicati nel corso delle «consultazioni con tutti i gruppi politici e parlamentari, come si conviene».

Lunedì 10 febbraio 2014