adombra che la bambina fu manipolata o plagiata da mia farrow

Caso Woody Allen - Dylan Farrow

Il regista si difende in una lettera

Su Ronan Farrow: «Mantenevo il figlio di Frank Sinatra? Ripeto, voglio soltanto richiamare l’attenzione sull’integrità e l’onestà di una persona che conduce la sua vita in questo modo»

di Silvia Tozzi

Woody Allen
Woody Allen
NEW YORK | Venerdì, il New York Times ha pubblicato una lettera del regista Woody Allen, che così si è difeso dall’accusa di molestie sessuali nei confronti di Dylan Farrow, figlia adottiva di Mia Farrow. Molestie che le avrebbe inflitto quando lei aveva 7 anni.

LA DIFESA | Allen ha sostenuto che non ci sia niente di vero e che Dylan sia stata condizionata dalla madre, che l’avrebbe spinta ad accusare il padre per vendicarsi della relazione di Allen con l’attuale moglie Soon-Yi Previn (anche lei figlia adottiva di Farrow, sedotta da Allen che per lei ha lasciato la moglie).

UN'IDEA RIDICOLA | «Ventuno anni fa», scrive Woody Allen, «quando venni a sapere per la prima volta che Mia Farrow mi aveva accusato di molestie sessuali su una bambina, trovai l’idea talmente ridicola che non ci pensai fino in fondo». Allen dice che la malafede di Farrow gli sembrò talmente evidente da non aver neppure pensato di procurarsi un avvocato finché il suo manager lo informò che Mia Farrow aveva intenzione di riferire quelle accuse alla polizia.

BUON SENSO | «Pensai ingenuamente che l’accusa sarebbe stata respinta e che il buon senso avrebbe prevalso: dopo tutto ero un uomo di 56 anni mai accusato prima (o dopo) di allora di molestie su minori». Poi ha detto che quando Mia Farrow portò Dylan da un dottore, «Dylan disse al dottore che non era stata molestata. Mia la portò fuori per un gelato e, quando ritornò, la bambina aveva cambiato versione».

IL TEST | Allen scrive che si sottopose a un test della verità e che lo superò, perché «non aveva niente da nascondere», mentre Farrow rifiutò. 

NELKIN | Allen racconta che la settimana scorsa una certa Stacey Nelkin – una ragazza che lui aveva frequentato molti anni fa – ha raccontato alla stampa di essere stata contattata da Mia Farrow all’epoca della causa tra Farrow e Allen per la custodia dei figli, nel 1993. Farrow chiese a Nelkin di testimoniare al processo e dire che era minorenne all’epoca delle frequentazioni con Allen, anche se non era vero. 

LA POLIZIA | La polizia del Connecticut e la Clinica per gli abusi sessuali sui minori dell’Ospedale di Yale-New Haven determinò che la bambina non fu molestata, e che fu forese indottrinata a causa del momento difficile che la famiglia stava attraversando.

SOON YI | Riguardo a Soon-Yi Previn, con cui si mise quando aveva 20 anni: «A dispetto di come poteva sembrare all’epoca, i nostri sentimenti erano autentici e oggi siamo sposati da 16 anni con due splendidi figli, entrambi adottati».

MOSES | Moses Farrow, fratello di Dylan, è dalla parte di Allen e sostiene che il regista non ha molestato la bambina, che gli voleva bene e lo cercava quando veniva a trovarli dopo essersi messo con Soo Yi.

RONAN | Riguardo al fatto che il padre biologico di Ronan Farrow non è Woody Allen, ma Frank Sinatra. «Lo ammetto, somiglia moltissimo a Frank, per gli occhi blu e i lineamenti del volto, ma se così fosse questo cosa significa? Che durante tutta la battaglia per l’affidamento Mia ha mentito sotto giuramento presentando Ronan come nostro figlio? E se anche Ronan non fosse figlio di Frank, la sola possibilità che lo sia – da lei stessa suggerita – indica che lei e Frank erano intimamente legati durante gli anni della nostra relazione. Per non parlare di quello che ho pagato per il mantenimento. Mantenevo il figlio di Frank? Ripeto, voglio soltanto richiamare l’attenzione sull’integrità e l’onestà di una persona che conduce la sua vita in questo modo».

DYLAN | Sull’Hollywood Reporter, Dylan Farrow ha ribadito ogni accusa e ha scritto che all’epoca dello scandalo fu un pediatra a riportare l’accaduto alla polizia dopo aver sentito il racconto direttamente da lei, non dalla madre Mia. Secondo gli atti giudiziari dell’epoca, Allen era in cura per quello che il suo analista definiva un comportamento inappropriato con lei. Il regista rifiutò di sottoporsi al test della verità riconosciuto dalla polizia di stato e assunse qualcun altro per somministrargli un altro tipo di test, privo di validità per le autorità. 

Domenica 9 febbraio 2014