La denuncia è stata presentata dalla parlamentare del Pd Stella Bianchi

Sorial, inchiesta per vilipendio

Ma il Movimento non fa alcun passo indietro

I Cinque Stelle: «Napolitano non è esente da errori che inficiano la fiducia dei cittadini. Errori che rappresentano sudditanza a poteri stranieri, pesanti ingerenze sul governo, occultamento delle fonti giudiziarie»

di Silvia Tozzi

Giorgio Sorial
Giorgio Sorial
ROMA | La procura di Roma ha avviato un’inchiesta in merito alle frasi pronunciate dal deputato del Movimento 5 Stelle, Giorgio Sorial, per vilipendio al capo dello Stato. Frasi pronunciate nel corso di una conferenza stampa presso la Camera definendo Giorgio Napolitano «boia della democrazia».

LA DENUNCIA | La denuncia è stata presentata dalla parlamentare del Pd Stella Bianchi. Per procedere nei confronti del parlamentare Sorial occorre l’autorizzazione del ministro della giustizia.

NESSUN PASSO INDIETRO | Il portale dei parlamentari del Movimento Cinque Stelle riporta: «Napolitano non è esente da errori, anche gravissimi, che inficiano la credibilità e la fiducia dei cittadini. Errori che non possono essere consentiti, in particolare quando rappresentano sudditanza a poteri stranieri, pesanti ingerenze sul governo, occultamento delle fonti giudiziarie». E lancia un sondaggio: «Secondo voi, qual è stato l’atto più grave che ha compiuto il presidente Napolitano, quello che non potete perdonare e per il quale vorreste che si dimettesse?».Le risposte previste sono 1)Il fallimento del SUO Governo delle “larghe intese”, poi diventate “strette”, ed infine decimato dalle dimissioni di ministri inadeguati. 2) La distruzione delle intercettazioni tra lui e Nicola Mancino nell’ambito della cosiddetta trattativa Stato-Mafia. Un atto gravissimo, un’offesa alla trasparenza, tanto più se coinvolge il garante supremo delle istituzioni.3) Il suo silenzio quando nel 1997, da Ministro degli Interni, le dichiarazioni di Carmine Schiavone sul disastro criminale e ambientale della Terra dei Fuochi vennero secretate, e lui non fece nulla pur sapendo tutto. 4) La sua responsabilità in questa marcia forzata, condotta al ritmo dell’austerity, verso Gli Stati Uniti d’Europa, nel nome della religione delle banche e della spoliazione dei diritti politici di mezzo miliardo di cittadini europei.

Mercoledì 29 gennaio 2014