Mi hanno dato una mano», ha detto Calvani riferendosi alla digos

Danilo Calvani, accompagnamento coatto

in Procura a Torino per le proteste dei Forconi

In ogni caso il leader dei Forconi spiega che è sua intenzione collaborare con la giustizia, «perché un conto è protestare un altro è la violenza»

di Silvia Tozzi

Danilo Calvani
Danilo Calvani

TORINO | Danilo Calvani, uno dei leader del Coordinamento 9 dicembre, è arrivato in Procura a Torino accompagnato dalla Digos dopo essere stato convocato come persona informata sui fatti dai magistrati torinesi che indagano sui disordini della scorsa settimana nel capoluogo piemontese. In un primo momento non si era presentato, mandando un fax in cui spiegava di avere difficoltà economiche a spostarsi da Latina. Quindi la Digos lo ha accompagnato.

UN PASSAGGIO DALLA DIGOS | «Mi hanno dato una mano», ha detto Calvani, che vede come un passaggio l'accompagnamento coatto disposto dai pm torinesi. Purtroppo per lui, il ritorno a Latina è a suo carico: «Andrò a prendere il treno ma non ho i soldi per il biglietto».

COLLABORAZIONE | In ogni caso il leader dei Forconi spiega che è sua intenzione collaborare con la giustizia, «perché un conto è protestare un altro è la violenza». Calvani si è fermato con i cronisti, raccontando ad esempio di aver «votato Forza Italia e una volta i Verdi, ma poi mi hanno delusi tutti, è da sei anni che ho smesso di votare. Berlusconi con qualcuno ha flirtato - ha aggiunto, rispondendo a una domanda che puntava a sapere chi c'è dietro ai Forconi - ma non con me. Se era dietro a qualcuno, non era dietro a me».

Venerdì 20 dicembre 2013