i temi «della web tax vanno posti in Europa»

Renzi apre alle unioni civili e allo ius solis

Sfida Grillo: «O fa così, o è un chiacchierone»

«Partire da un accordo alla tedesca, voce per voce, punto per punto e con i tempi stabiliti per i prossimi 12-15 mesi»

di Silvia Tozzi

Matteo Renzi
Matteo Renzi

MILANO | Oggi a Milano durante l’assemblea del Pd, Matteo Renzi ha fatto le sue proposte: «Partire da un accordo alla tedesca, voce per voce, punto per punto e con i tempi stabiliti per i prossimi 12-15 mesi». Sulla legge di stabilità, Renzi è intervenuto esclusivamente sul caso web-tax: i temi «della web tax vanno posti in Europa» altrimenti «rischiamo di dare l’immagine di un paese che rifiuta l’innovazione». Renzi si è anche espresso per le modifiche della legge sull’immigrazione clandestina. «Piangere e fare grandi proclami dopo le stragi e poi dimenticarli è inaccettabile. Nel patto di coalizione serve l’impegno a modificare la Bossi-Fini e inserire lo jus soli». E infine, l’apertura alle unioni civili: «Io sono fra quelli più prudenti» ma «il tema delle unioni civili lo metteremo nel patto di coalizione, che piaccia a Giovanardi o no: noi siamo il Pd». Fondamentale la legge elettorale maggioritaria a doppio turno entro le Europee di maggio, poi la rinuncia da subito ai rimborsi elettorali.

L'OFFERTA A GRILLO | Renzi ha proposto a Beppe Grillo la rinuncia ai rimborsi elettorali, in cambio dei voti per la legge elettorale e per altre riforme istituzionali. Grillo ha risposto sul blog chiedendo che Renzie restituisca tutti i rimborsi elettorali e ha ricordato che non può essere il Parlamento eletto con una legge elettorale illegittima a ideare la nuova legge elettorale, che si vada tutti a casa e si voti con il Mattarellum.

ORGOGLIO | Quindi il discorso sull'orgoglio dell'italianità: «L’Italia deve cambiare con l’orgoglio del suo passato, ma guardando verso il futuro». Per Renzi, il voto alle primarie è un voto per cambiare l'Italia: «Il voto degli elettori delle primarie è l’ultimo appello che ci hanno dato per dire: cambia il Pd per cambiare l’Italia. Non hanno votato solo il candidato ma il Pd, visto come unico interlocutore per un cambiamento senza se e senza ma».

SU BERLUSCONI | L'interlocutore sono gli italiani, non Silvio Berlusconi: «Non si tratta di fare la pacificazione fra noi e Berlusconi ma si tratta di fare la pace con gli italiani, di fare la pace fra i politici e gli italiani».

LETTA | Il premier Enrico Letta non è entrato nel merito delle proposte, ma ha parlato solo del Pd: «Il nostro partito è il baricentro, il pilastro della democrazia. Vorrei fosse chiaro a noi stessi. Dalla forza e dalla centralità e dalla resilienza del Pd saremo in grado di ricostruire la democrazia italiana che è duramente attaccata e in forte difficoltà», facendo cose concrete «a partire dalle riforme istituzionali e dalla legge elettorale».

EPIFANI | Anche Guglielmo Epifani ha lanciato un appello per l’unità: «In una democrazia un po’ di competizione va bene, ma penso che sapremo restare uniti». Per l’ex avversario di Renzi alle primarie Gianni Cuperlo la nomina di presidente del partito. E il terzo candidato sconfitto commenta: «Sulla presidenza di Cuperlo ci asterremo in modo simpatico».

Domenica 15 dicembre 2013