in cina sono molti i bambini rapiti a causa della politica del figlio unico

Rapito a cinque anni da casa dei genitori

trova la famiglia con un gruppo web

Ha scritto cosa si ricordava di casa sua sul sito Porta a casa i bimbi perduti, che per anni ha cercato di capire da quale paese fosse stato portato via

di Silvia Tozzi

Huang Jan
Huang Jan
PECHINO | Ventitré anni dopo essere stato rapito, un ragazzo cinese, Huang Jan, ha ritrovato la sua famiglia.

IL RAPIMENTO | Aveva cinque anni, era il 1990, stava andando all’asilo a piedi, da solo, nel villaggio di Yaojia, provincia centro-occidentale cinese del Sichuan. Huang Jan fu avvicinato da una donna e un uomo. «Mi dissero che erano amici di mamma e papà, li ho seguiti». Erano ladri di bambini. Lo portarono in un posto di montagna, nella provincia del Fujian. I sequestratori lo avevano venduto a una coppia senza figli per 5.000 yuan, 600 euro.

LA NUOVA VITA | «Quei signori mi trattavano bene, ma io ero molto arrabbiato», Jan, il cui nome è stato cambiato in Luo Gang. «Ogni notte quando andavo a letto mi sforzavo di ricordare la mia vera casa, ma mi veniva in mente solo che nel villaggio c’erano due ponti e che vicino passava una grande strada asfaltata». Due anni dopo, i genitori adottivi morirono. Il bambino visse con i nonni.

LE RAGIONI | Ogni anno, solo nel Sichuan, venivano rubati diecimila bambini. La politica che imponeva un figlio unico aveva fatto nascere in Cina il mercato dei sequestri.

VENT’ANNI DOPO | In Cina è arrivato Internet, c'è un sito che si chiama «Porta a casa i bimbi perduti». Luo Gang scrisse tutto quello che si ricordava: «Ero alto un metro e dieci circa quando mi portarono via; una cicatrice sulla mano che mi ero fatto giocando con i sassi del fiume; avevo una maglietta rossa con ricamato un cigno la mattina in cui fui portato via; c’erano risaie vicino a casa; c’era stata un’alluvione». Mandò anche una foto che gli avevano fatto i nuovi genitori. E poi aveva disegnato una mappa del suo villaggio, c’erano due ponti, la scuola, la strada asfaltata. Nel 1990 nel Sichuan non c’erano molte grandi strade asfaltate. Pochi villaggi coltivavano il sorgo. Ma la ricerca non era facile, il Sichuan è una provincia di 500 mila chilometri quadrati, quasi due volte l’Italia, con 80 milioni di abitanti. Ma finalmente la famiglia lo ha trovato. 

Lunedì 9 dicembre 2013