L’ex imam ha sempre respinto l’accusa, dicendo di aver solo professato il suo credo
Abu Omar fu rapito dalla Cia nell’ambito di un’operazione illegale di extraordinary rendition, con la compiacenza, secondo l’accusa, degli ex vertici del Sismi, Nicolò Pollari e Marco Mancini, che rischiano una condanna in Cassazione
di Silvia Tozzi
MILANO | Il gup di Milano Stefania Donadeo ha riconosciuto l’ex imam Abu Omar colpevole di aver fatto parte di un’associazione che progettava attentati terroristici in varie parti del mondo, condannandolo a 6 anni di reclusione. Abu Omar è ora in Egitto. L’accusa è di associazione per delinquere con finalità di terrorismo internazionale. Secondo l’accusa, tra il 2000 e il 2003 Abu Omar faceva parte assieme ad altri 13 stranieri, molti dei quali già condannati in via definitiva, di un’associazione che aveva «lo scopo di compiere atti di violenza con finalità di terrorismo in Italia e all’estero».
LA VERSIONE DELL'IMAM | L’ex imam ha sempre respinto l’accusa e ha sempre detto, come ha chiarito il suo legale, l’avvocato Carmelo Scambia, di essersi «limitato ad aderire ad un percorso politico-ideologico per professare il proprio credo e la propria fede». Il legale ha spiegato, inoltre, che l’ex imam si trova ad Alessandria d’Egitto, tecnicamente libero «ma con tanti occhi che lo seguono e deve dimorare nel paesino in cui vive».
IL RAPIMENTO | Abu Omar fu rapito dalla Cia nell’ambito di un’operazione illegale di extraordinary rendition, con la compiacenza, secondo l’accusa, degli ex vertici del Sismi, Nicolò Pollari e Marco Mancini, che rischiano una condanna in Cassazione. L'imam fu sequestrato da viale Jenner a Milano e portato in Egitto dove venne torturato, quasi undici anni fa. Nel 2005, i pm avevano chiesto e ottenuto un mandato di cattura internazionale nei suoi confronti, ma l’Egitto non diede mai risposte. In relazione al sequestro, negli anni sono già state emesse 33 condanne, tra cui 23 definitive a carico di agenti della Cia. «Non abbiamo visto un soldo di risarcimento, malgrado la sentenza definitiva», ha spiegato il legale di Abu Omar.
TERRORISMO | Abu Omar era sotto inchiesta per terrorismo internazionale in un’indagine della Digos, coordinata dagli allora pm del pool anti-terrorismo Armando Spataro e Ferdinando Pomarici.
Domenica 8 dicembre 2013