Occorre insistere specialmente per quanto riguarda la tracciabilità
Solo nell’ultimo anno sono scomparse 32.500 tra stalle ed aziende agricole e persi 36mila occupati nelle campagne
di Silvia Tozzi
BRENNERO | La Coldiretti ha organizzato una manifestazione sul Brennero in difesa del made in Italy al motto di: «Salviamo il vero prosciutto italiano» e «Ogni 1.500 prosciutti stranieri un posto lavoro in meno per gli italiani».
LA RICERCA | La Coldiretti ha reso nota una propria ricerca basata su dati Unioncamere relativi ai primi nove mesi 2013. Con la crisi sono state chiuse in Italia 140mila (136.351) stalle ed aziende anche a causa della concorrenza sleale dei prodotti di minor qualità importati dall’estero che vengono spacciati come Made in Italy. Solo nell’ultimo anno sono scomparse 32.500 tra stalle ed aziende agricole e persi 36mila occupati nelle campagne. Oggi l’Italia, anche a causa delle importazioni di minor qualità produce appena il 70% dei prodotti alimentari che consuma ed importa il 40 % del latte e della carne, il 50% del grano tenero destinato al pane, il 40% del grano duro destinato alla pasta, il 20 % del mais e l’80% della soia. Dall’inizio della crisi ad oggi le importazioni di prodotti agroalimentari dall’estero sono aumentate in valore del 22 %.
IL MINISTRO | Il ministro delle politiche agricole Nunzia Di Girolamo si è unita alla manifestazione chiedendo uno stop alla concorrenza sleale: «Il made in Italy è la grande occasione per il nostro Paese per uscire dalla crisi. Occorre insistere specialmente per quanto riguarda la tracciabilità in modo tale da consentire agli agricoltori italiani di essere protetti. E anche i consumatori finali devono sapere da dove arrivano i prodotti e che cosa mangiano».
Mercoledì 4 dicembre 2013