a bangkok la polizia spara sui manifestanti proiettili di gomma

A Bangkok continua la rivolta dei Gialli

la premier Shinawatra si è nascosta

Shinawatra ha tenuto un discorso televisivo, durante il quale ha dichiarato di voler «aprire ogni porta» al negoziato con i manifestanti. Ha incontrato Suthep Thaugsuban, ma ha puntualizzato che le sue azioni sono illegali

di Silvia Tozzi

Yingluck Shinawatra
Yingluck Shinawatra

BANGKOK | Continuano per il secondo giorno consecutivo i tafferugli tra polizia e manifestanti antigovernativi a Bangkok all’esterno della sede del Governo. Oggi gli agenti hanno sparato sui manifestanti proiettili di gomma. La premier Yingluck Shinawatra si trova ora in un luogo segreto e ha ricevuto un ultimatum da Suthep Thaugsuban, che è a capo della protesta. Sono circa 21mila gli agenti di polizia ed un migliaio i militari dispiegati a Bangkok dalle autorità thailandesi per proteggere le sedi istituzionali dall'assalto dei manifestanti antigovernativi.

IL DISCORSO DI YINGLUCK | Shinawatra ha tenuto un discorso televisivo, durante il quale ha dichiarato di voler «aprire ogni porta» al negoziato con i manifestanti per trovare una via d’uscita dalla crisi. Ha incontrato Suthep Thaugsuban, ma ha puntualizzato che le sue azioni sono illegali e che le richieste di un Consiglio del popolo da sostituire al governo sono incostituzionali.

LE RICHIESTE | Suthep, ex vicepremier nel governo precedente, ha dato a Yingluck un ultimatum di due giorni per restituire il potere al popolo. La premier non ha risposto a nessuna delle richieste.

L'ESERCITO | Per la premier, il ruolo dell’esercito rimane neutrale (ma al suo incontro con Suthep era presente il capo di stato maggiore, generale Prayuth Chan-ocha. Dal 1932 a oggi le forze armate hanno tentato 18 colpi di stato. L’ultimo risale al 2006, quando venne destituito il premier Thaksin Shinawatra, che è il fratello di Yingluck).

VITTIME | Gli scontri hanno portato a cinque morti e più di 50 feriti. I manifestanti hanno assaltato gli uffici governativi e in 250 hanno occupato la sede della tv pubblica, Thai Pbs. Il governo nel tardo pomeriggio ha diffuso un appello tv alla popolazione affinché rimanga in casa tra le 10 di domenica sera e le 5 di lunedì mattina.

I RIVOLTOSI | La rivolta delle camicie gialle - antigovernativi - è iniziata il 31 ottobre ed è promossa da gruppi nazionalisti e monarchici, appoggiati dalla classe medio-alta di Bangkok, e da attivisti del sud, feudo del Partito democratico che è la prima forza d’opposizione. Nel mirino c’è il governo di Yingluck (gialli), che per i detrattori continua ad essere guidato dal fratello Thaksin, il magnate ed ex premier deposto dai militari nel 2006, autoesiliatosi all’estero poco prima di una condanna per corruzione.

PUNTI CALDI | I manifestanti intendono attaccare dieci uffici governativi, le sedi di sei emittenti tv, il quartier generale della polizia e gli uffici del primo ministro. In almeno tre casi, la polizia ha usato i gas lacrimogeni contro la folla che lanciava pietre, bottiglie di plastica e altri oggetti.

Lunedì 2 dicembre 2013