«Se tu appartieni a me, mi appartiene anche la tua bambina», ha scritto
13 capi di imputazione per reati sessuali, compresi due tentativi di violenza ad una bambina di due anni, tre casi di violenza a bambini, e sei casi di possesso, creazione e diffusione di immagini pornografiche a sfondo pedofilo
di Silvia Tozzi
CARDIFF | Ian Watkins, cantante dei Lostprophets, è in carcere da quasi un anno con l'accusa di pedofilia estrema e di altri reati sessuali, e ora - durante il processo - si è dichiarato colpevole dei reati ascritti, compresa la violenza su una bambina di due anni.
UNA BAMBINA DI DUE ANNI | Il 36enne è stato messo alle strette davanti a prove schiaccianti (fra le quali un sms indirizzato ad una sua complice, una "superfan" in cui diceva: «Se tu appartieni a me, mi appartiene anche la tua bambina»), ha ammesso la sua colpevolezza in 13 capi di imputazione per reati sessuali, compresi due tentativi di violenza ad una bambina di due anni, tre casi di violenza a bambini, e sei casi di possesso, creazione e diffusione di immagini pornografiche a sfondo pedofilo. La sua condanna arriverà il 18 dicembre.
CO IMPUTATE | Ci sono poi due co-imputate, in carcere come complici (fans di 21 e 24 anni), che hanno ammesso le loro colpe, come l'aver abusato sessualmente dei loro stessi figli. La fidanzata, Joanna Majic, ha sostenuto che Watkins si prostituiva per 150 sterline al giorno. Joanna ha denunciato il cantante nel 2008, quando lui le ha rivelato di desiderare abusare di bambini, ma che nessuno le ha dato retta.
LA BAND | Intanto la band, si è sciolta con disonore, lasciando i musicisti innocenti a cercare di raccogliere i pezzi della loro vita. Nei 16 anni di carriera i Lostprophets hanno venduto 3,5 milioni di dischi. «Dopo un anno di sofferenza, ci sentiamo pronti per annunciare pubblicamente ciò che abbiamo preferito tenere privato per del tempo.. non suoneremo più e non ci presenteremo in giro come Lostprophets», è stata la comunicazione ufficiale diffusa dalla formazione.
Giovedì 28 novembre 2013