«Un appello affinché mi riceva e ascolti la storia di Berlusconi»
«La grazia? Avevo pensato di scriverla io, la lettera. Anche i figli erano d’accordo. Avevo pensato di andare al Quirinale da Napolitano. Poi ho capito che avrei trovato le porte chiuse»
di Silvia Tozzi
ROMA | Per Francesca Pascale, fidanzata di Silvio Berlusconi, «il voto del Senato è un colpo di Stato, una manovra eversiva». La giovane è arrivata a fare appello a papa Francesco. «Un appello affinché mi riceva e ascolti la storia di Berlusconi. La grazia? Avevo pensato di scriverla io, la lettera. Anche i figli erano d’accordo. Avevo pensato di andare al Quirinale da Napolitano. Poi ho capito che avrei trovato le porte chiuse».
LEGGE SEVERINO | Riguardo la Legge Severino, in base alla quale Berlusconi è fuori dal parlamento, la Pascale spiega: «Sono abituata a guardare prima in casa mia. Per questo dico che il primo sbaglio, ancora prima della sinistra, l’ha fatto il Pdl. Maledetto il giorno in cui l’hanno approvata, quella norma. Ci sono dieci milioni di italiani che hanno votato per Berlusconi. Non possono passare tutti per fuorilegge».
ALFANO | Riguardo ad Angelino Alfano, la Pascale a Corsera ha spiegato: «Ha scelto una strada diversa, nonostante sia stato Berlusconi a crearlo politicamente. Bastava aspettare e sarebbe diventato capo della coalizione».
PROTETIVA | «Fatico a parlare. Le parole sono ghiacciate. Vorrei portarmelo via, allontanare il mio uomo da chi lo odia, per preservarlo dai colpi e dall’umiliazione ingiusta. Mi rendo conto però che così non sarebbe lui, non si riconoscerebbe guardandosi il mattino allo specchio e non lo riconoscerei neppure io».
Giovedì 28 novembre 2013