ROMA | La Legge di Stabilità ha ottenuto la fiducia al Senato. La seduta è stata caratterizzata da contestazioni sulle modifiche formali proposte al testo del maxi emendamento del governo (che ha recepito tutte le modifiche votate in Commissione, più gli emendamenti presentati ma non votati dal governo e dai relatori, Giorgio Santini del Pd e Antonio D’Alì di Ncd), con 171 senatori che hanno votato a favore della fiducia e 135 contro.

LETTA | Il premier Enrico Letta ha dichiarato che «è un risultato molto significativo, che ci dà forza, coesione e prospettiva per tutto il 2014. Userò questa forza per accelerare il percorso di riforme perché il Paese ne ha bisogno». Il premier si è espresso anche sulla durata della legislatura. «L’orizzonte temporale del governo non cambia e resta quello del voto di fiducia del 29 aprile».

FORZA ITALIA | Come annunciato, Forza italia è uscita dal governo e non ha votato la fiducia, nonostante che il presidente della Commissione Europea Barroso abbia telefonato a Silvio Berlusconi per convincerlo a votare per il governo. Il capogruppo al Senato, Paolo Romani, ha detto: «Questa è la legge di stabilità delle poltrone».

I CONTENTI | Secondo Letta, la legge di Stabilità favorirà la ripresa dell’economia nel 2014, anche grazie ad alcune misure innovative inserite all’ultimo nel provvedimento. Il taglio del cuneo fiscale porterà detrazioni ai redditi fino a 35.000 (con un impatto maggiore tra i 15.000 e i 20.000); la Iuc, la nuova imposta sugli immobili, esenterà chi non ha pagato l’Imu nel 2012; inoltre sono state inserite alcune misure innovative come una sperimentazione in alcune aree metropolitane del reddito minimo di inserimento, finanziato da un contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro.