Il Quirinale invita «a non dar luogo a comportamenti di protesta»
Il Presidente: «Non ci sono le condizioni» per un provvedimento di clemenza come la grazia ed anzi Silvio Berlusconi moderi le sue parole ed eviti «giudizi e propositi di estrema gravità, privi di ogni misura nei contenuti e nei toni»
di Silvia Tozzi
ROMA | Il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha risposto alle parole che, indiretta,mente, gli ha ricolto ieri l'ex premier Silvio Berlusconi, quando ha detto che non si abbasserà a chiedere la grazia, ma che gli deve essere concessa.
LE PAROLE DI NAPOLITANO | «Non ci sono le condizioni» per un provvedimento di clemenza come la grazia ed anzi Silvio Berlusconi moderi le sue parole ed eviti «giudizi e propositi di estrema gravità, privi di ogni misura nei contenuti e nei toni». Le parole «golpe» e «colpo di Stato», unite a quel «mi dia la grazia» non sono proprio piaciute al capo dello Stato. Berlusconi non ha seguito le indicazioni suggerite dal Quirinale sin dallo scorso agosto, ma se ne è distaccato sempre più fino ad arrivare ad evocare un «colpo di stato» nei suoi confronti.
LE CONDIZIONI | Napolitano ripete di nuovo: «Negli ultimi anni, nel considerare, accogliere o lasciar cadere sollecitazioni per provvedimenti di grazia, si è sempre ritenuta essenziale la presentazione di una domanda», come previsto dal codice di procedura penale. «Ad ogni domanda in tal senso, tocca al Presidente della Repubblica far corrispondere un esame obbiettivo e rigoroso - sulla base dell’istruttoria condotta dal Ministro della Giustizia - per verificare se emergano valutazioni e sussistano condizioni che senza toccare la sostanza e la legittimità della sentenza passata in giudicato, possono motivare un eventuale atto di clemenza individuale che incida sull’esecuzione della pena principale». Non è questo il caso.
L'INVITO | Il Quirinale invita «a non dar luogo a comportamenti di protesta che fuoriescano dai limiti del rispetto delle istituzioni e di una normale, doverosa legalità».
LA CRITICA AL PRESIDENTE | I fedelissimi di Berlusconi sono furenti: Maurizio Gasparri si è detto «sbigottito» e Renato Brunetta ha definito Giorgio Napolitano «uomo di parte». Tra soli tre giorni il Senato voterà la decadenza di Berlusconi mentre Forza Italia chiama i sostenitori a scendere in piazza.
Domenica 24 novembre 2013