23° rapporto Adusbef-Federconsumatori
Tre famiglie su quattro taglieranno spese a causa della crisi
TREDICESIME IN CALO | Con la crisi si accentua il disagio sociale di famiglie e cittadini, plasticamente dimostrato dal secondo calo delle tredicesime nel biennio 2012-2013, come risulta dal 23° rapporto Adusbef. Fra tre settimane saranno pagate infatti le tredicesime, che ammontano quest’anno a 34,20 miliardi di euro (-0,3 miliardi, con un decremento dello 0,9% per cento rispetto al 2012), così ripartite: 9,8 miliardi ai pensionati (-1%); 9,1 miliardi ai lavoratori pubblici (-1,1%); 15,3 mld (-0,6%) ai dipendenti privati (agricoltura, industria e terziario). Ma dopo un anno di rincari ed aumenti speculativi che hanno falcidiato i redditi delle famiglie costrette a nuovi debiti, con una perdita ulteriore del potere di acquisto, resterà poco per festeggiare.
LE INFINITE TASSE | Oltre agli aumenti infiniti iniziati a gennaio 2013 con le tariffe autostradali, benzina, bolli, tasse, tarsu, ed Imu riciclate nella Trise, ed altri ordinari balzelli, a fine anno arrivano infatti le consuete scadenze fiscali, quali tasse, bolli, rate e canoni. Nel rincorrersi dei pagamenti da effettuare entro il 31 dicembre, dei 34,20 miliardi di euro di tredicesime che verranno pagate quest’anno, soltanto il 9,1 per cento, ossia 3,1 miliardi di euro, per la prima volta meno di un decimo del monte tredicesime, resterà realmente nelle tasche di lavoratori e pensionati.
TAGLIO SUI REGALI | Nel consueto appuntamento che fa i conti (da 23 anni) nelle tasche degli italiani, Adusbef e Federconsumatori prevedono un Natale durissimo sul fronte dei consumi per i regali, destinati a calare del -11,2 per cento perché almeno 3 famiglie su quattro taglieranno le spese per l’incerta situazione economica. A bruciare un’ampia fetta delle tredicesime bollette, utenze, ratei e prestiti per un valore di 12,4 miliardi (ben il 36,3% del totale). La RC Auto, che continua a salassare le tasche degli automobilisti con rincari ingiustificati pari al 7% a fronte di una riduzione dei sinistri, mangerà 5,9 miliardi di euro, il 17,3% delle tredicesime, mentre 4,9 miliardi di euro, serviranno per pagare le rate dei mutui. Il salasso non è però ancora finito: 4,1 miliardi di euro (il 12%) se ne andranno per pagare le tasse di auto e moto, mentre 2,0 miliardi (6,4 %) spariranno per il canone Rai che sarà incrementato nonostante un deterioramento della qualità del servizio pubblico. Un ulteriore 12,6 per cento, pari a 4,3 miliardi di euro, servirà per pagare i prestiti contratti con banche, finanziarie, parenti, amici e/o conoscenti per sopravvivere, dato che stipendi, salari e pensioni non bastano più per far quadrare i bilanci famigliari.
FUTURO IPOTECATO | Per scopi più piacevoli restano 3,1 miliardi di euro, il 9,1% del monte tredicesime, che potranno essere utilizzati per cenone, regali (spesso ai più piccoli), qualche viaggio, qualcosa da mettere da parte per future esigenze: una miseria, che non servirà a rilanciare i consumi, né ad alleviare le preoccupazioni di famiglie sempre più impoverite da rincari speculativi che si profilano in tutti i settori con la sciagurata tassa sui poveri denominata Iva al 22% e da un futuro incerto, nonostante un tasso di fiducia, costruito a tavolino, che non aiuterà i consumatori, soprattutto i giovani che protestano per il futuro ipotecato, ad essere più sereni e fiduciosi.
CALO CONSUMI | Adusbef e Federconsumatori, invitano il Governo ad un ravvedimento operoso, ripristinando l’Iva al 21%, la «tassa sui poveri» che colpisce indistintamente tutti i consumatori, gravando in particolare sulle più basse fasce di reddito aggravando così la recessione con un aumento dell’inflazione ed un calo dei consumi, varando un urgente contestuale decreto per una tassa sui patrimoni oltre 1,5 milioni di euro.
Domenica 24 novembre 2013