dopo la Condanna al processo mediaset

Decadenza Berlusconi, mercoledì il voto

Epifani: «Rispettato lo Stato di diritto»

Il Cavaliere: «Sentenza ingiusta. Io giudicato da un collegio politico.»

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi

DECADENZA BERLUSCONI, SI VOTA MERCOLEDÌ | «Oggi il Senato ha confermato la data del 27 novembre per il voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Credo che si sia trattato di una scelta opportuna e corretta». Lo ha detto il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, dalla sezione del Pd di via dei Giubbonari a Roma, dove ha partecipato ad un’iniziativa contro la violenza sulla donne insieme a Roberta Agostini, portavoce della Conferenza nazionale delle Democratiche.

EPIFANI, SCELTA CORRETTA |«Non è vero – ha aggiunto Epifani, riferendosi alle polemiche sollevate dal centrodestra - che abbiamo accelerato i tempi, visto che sono passati mesi dalla sentenza. E non è vero che vogliamo mettere fuori dal Parlamento il capo di una forza politica importante. C'è una sentenza definitiva e c'è una legge dello Stato che in Italia è stata utilizzata già 32 volte. Altrimenti non si capirebbe come la retroattività dovrebbe valere solo per un parlamentare e non negli altri 32 casi». «Non ci nascondiamo il problema politico – ha evidenziato il segretario dem - ma abbiamo rispetto per lo stato di diritto, che dovrebbe essere di tutti».

IL CAVALIERE, SENTENZA POLITICA | Di parere contrario Silvio Berlusconi che in un’intervista al quotidiano «Il Mattino» ha affermato: «Sono stato giudicato da un collegio politico. Una sentenza politica ha capovolto due precedenti verdetti della Cassazione, emessi nel 2012 e nel marzo del 2013, i quali avevano giudicato in modo diverso sullo stesso fatto, accertando la mia innocenza. Quello che mi ha condannato é un processo viziato da un chiaro intento politico e lo dimostrerò». Il leader di Forza Italia ha comunque ribadito che non si arrende e vuole andare avanti: «Non mi dimetto prima, non ci penso nemmeno. Aspetterò che votino. Che si assumano la responsabilità di una cosa di cui si dovranno vergognare per sempre».

Sabato 23 novembre 2013