contrasto ai traffici illeciti sul mare
L'area di oltre 2 ettari era ricolma di tonnellate di pneumatici, lastre di eternit, ed altro materiale nocivo per la salute e per l'ambiente
BARI | Non solo contrasto ai traffici illeciti sul mare, ma il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Bari, con le proprie unità dislocate su tutto il territorio pugliese, è impegnato nella quotidiana opera di controllo del territorio, anche a tutela dell'ambiente. In tale contesto, militari specializzati della Sezione Operativa Navale Guardia di Finanza di Manfredonia, nel corso di servizi avviati nel territorio del basso foggiano, hanno individuato e sottoposto a sequestro un'area di 23.000 metri quadri, in località Monte Aquilone nel comune di Manfredonia (FG), di fatto utilizzata come discarica di rifiuti speciali.
SEQUESTRATA DISCARICA DI RIFIUTI SPECIALI | In particolare, le Fiamme Gialle, dopo una serie di attente perlustrazioni eseguite in alcune zone dell'agro Sipontino, dove vi era notizia dell'esistenza di possibili depositi di ingenti materiali di scarto e rifiuti anche pericolosi, hanno individuato l'area ove erano state abbandonate diverse tonnellate di pneumatici, lastre di eternit, ed altro materiale nocivo per la salute e per l'ambiente.
ANALISI RISCHIO INQUINAMENTO | Gran parte del quantitativo di rifiuti speciali è stato rinvenuto all'interno di grotte e profonde spaccature di cui è caratterizzato il terreno. L'intervento del Corpo, quindi, ha scongiurato il rischio che tali anfratti potessero essere ricoperti per cancellare le tracce dell'illecito disegno. Immediatamente attivata dalla Guardia di Finanza, l'ARPA Puglia sta procedendo alla catalogazione dei rifiuti giacenti sull'area e all'analisi del rischio inquinamento e conseguentemente saranno valutati i più appropriati interventi di bonifica per i quali le Fiamme Gialle hanno già interessato il comune di Manfredonia per procedere al recupero e al corretto smaltimento o riciclo del materiale in questione.
SI CERCANO I RESPONSABILI | Nel frattempo, proseguono le indagini per individuare la provenienza dell'enorme quantitativo di rifiuti e i responsabili del reato di inquinamento ambientale
Giovedì 21 novembre 2013