La nota dei senatori Luciano Uras e Loredana De Petris
Per i due esponenti di Sinistra e Libertà è necessario inserire subito nella Legge di stabilità i fondi per risanare il dissesto idrogeologico e togliere dal Patto di Stabilità tutti gli interventi di prevenzione
SARDEGNA UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA | «L’alluvione in Sardegna non è una fatalità, ma una tragedia annunciata e ripetuta nel tempo. É la tragica ma ovvia conseguenza del combinato tra le mutazioni climatiche le condizioni di dissesto idrogeologico in cui versa l’80% dei comuni italiani. Il governo venga immediatamente a riferire in Senato sugli interventi d’urgenza che intende adottare e nella necessità di promuovere immediatamente il piano nazionale di manutenzione del territorio». Lo affermano il senatore sardo di SEL Luciano Uras e la senatrice Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto-SEL.
PIANO NAZIONALE DI MANUTENZIONE DEL TERRITORIO | «Di fronte a questo disastro prevedibile ed evitabile – continuano i senatori di SEL – non bastano le belle parole. Il governo deve inserire subito nella Legge di stabilità i fondi necessari per fronteggiare e risanare il dissesto idrogeologico e togliere dal Patto di Stabilità tutti gli interventi di prevenzione. Non basta riparare i danni, bisogna mettere in sicurezza il territorio al fine di eliminare i rischi, come abbiamo indicato nelle nostre proposte di legge sulla difesa del suolo». «Inoltre, in Sardegna – sottolinea Luciano Uras – esiste una normativa che ha legittimato i seminterrati, trasformandoli da locali di sgombero ad abitazioni per uso civile, mettendo in serio rischio la vita delle persone. Una follia sulla quale bisogna intervenire immediatamente.». «Ripetiamo – concludono gli esponenti di SEL – queste non sono calamità naturali, ma tragedie che si possono evitare».
ITALIA, RISCHIO FRANE PER 2 COMUNI SU 3 | Quanto sta accadendo in Sardegna non può essere solo imputato all’eccezionalità dell’evento. Se è vero che le precipitazioni che hanno colpito la Sardegna ieri, in particolare nella zona centromeridionale, hanno avuto portata eccezionale, secondo l’Arpa Sardegna nel centrosud dell’Isola è caduta una quantità d’acqua pari alla metà di quella registrata mediamente in un anno, questo è avvenuto su un territorio che stando alla denuncia dell’Ordine de geologi sardi, vede l’80% dei comuni a rischio idrologico. In Italia il rischio frane e alluvioni interessa praticamente tutto il Paese (due Comuni su 3): Calabria, Umbria e Valle d’Aosta sono le regioni più minacciate, insieme alle Marche e alla Toscana. Un territorio estremamente fragile, in cui semplici temporali provocano continui allagamenti e disagi per la popolazione.
I DANNI DELL’URBANIZZAZIONE SELVAGGIA | Le cause vanno ricercate soprattutto nella pesante urbanizzazione e nella speculazione edilizia: fenomeni che sarebbe un errore considerare legati solo al passato. Se al Sud la costante aggressione al territorio continua a manifestarsi principalmente con l’abusivismo edilizio, al Centro-nord si perpetuano interventi di gestione dei fiumi che seguono filosofie tanto vecchie quanto inefficaci, che puntano su infrastrutture rigide invece che sul rispettoso e l’attenzione alla dinamica e all’habitat fluviale: argini realizzati senza un serio studio sull’impatto a valle, alvei cementificati, escavazione selvaggia. Soprattutto, troppo spesso le opere di messa in sicurezza si trasformano in alibi per continuare a costruire nelle aree di esondazione.
1 MLD AL GIORNO PER DANNI MALTEMPO | Secondo Legambiente per riparare i danni del maltempo l’Italia spende un miliardo di euro al giorno, mentre per la prevenzione sono stati stanziati solo 2 miliardi di euro in 10 anni. E la cosa non migliora. Nella prossima legge di stabilità il governo stanzia 180 milioni in 3 anni (30 milioni per il 2014, 50 per il 2015 e 100 per il 2016), per potenziare gli interventi straordinari in difesa del suolo. Una cifra ben inferiore a quanto aveva stimato come necessaria lo stesso ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando. La richiesta dell’Ambiente, inviata al ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, in vista del varo della manovra, era di incrementare di 500 milioni la dotazione dei piani straordinari di intervento nei prossimi 3 anni. «Una cifra assai modesta rispetto ai 40 miliardi che servirebbero per mettere in sicurezza l’intero Paese» aveva precisato il ministro.
L’IMPEGNO DI SEL | Sel da sempre si è battuta perché si agisca preventivamente e propone la più grande opera pubblica di cui l’Italia ha bisogno: la messa in sicurezza del territorio e la valorizzazione dei beni culturali. Tutelare il nostro patrimonio artistico e culturale significa tenere viva la storia antica e moderna, investire in turismo, chiamare ad una grande opera di riqualificazione generazioni di competenze ed esperti ai margini o fuori dal mondo del lavoro.
Martedì 19 novembre 2013