era già noto alla polizia perché partecipò all'affaire rey-maupin nel'94
Il ritrovamento è stato effettuato grazie alla denuncia dell’amico che lo ospitava, sorpreso dalla «forte somiglianza fisica» di Dekhar con l’uomo cui Parigi dava la caccia
di Silvia Tozzi
PARIGI | Lo sparatore folle di Parigi si chiama Abdelhakim Dekhar, ha 48 anni ed è stato il coprotagonista di una delle vicende più torbidi e sanguinose degli Anni Novanta, l'affaire Rey-Maupin.
REY - MAUPIN | Dekhar - come aveva detto all'uomo che ha rapito - è stato in carcere. Ci è rimasto per quattro anni, condannato per la sua partecipazione al celebre affaire Rey-Maupin. Nel ‘94, due fidanzati, Florence Rey e Audry Maupin, 19 anni lei e 22 lui, studenti di estrema sinistra vicini a gruppi anarchici, furono protagonisti di un pazzesco, sanguinoso raid nel centro di Parigiche causò cinque morti. Ci lasciarono la vita tre poliziotti, un tassista e lo stesso Maupin. L'idea della tragica nottata di sangue nacque dall'iniziativa di assaltare un deposito di auto rimosse, per impadronirsi di altre armi dei poliziotti di guardia. Alla sbarra finì Rey, condannata nel ‘98 a vent’anni di reclusione. Detenuta modello, fu liberata, fra mille polemiche, nel 2009. A fornire ai due fidanzati belli e maledetti il fucile a pompa (come quello usato lunedì) con cui spararono fu appunto Dekhar, detto Toumi. Gli avvocati che all’epoca difesero Dekhar parlano di un uomo «enigmatico, mitomane» e «strano». Nel processo ha sempre negato le accuse, affermando di essere un infiltrato al servizio del governo algerino, circostanza mai dimostrata.
QUANTO HA FATTO | Lunedì Dekhar è entrato nella sede del quotidiano Libération e ha sparato, ferendo gravemente un fotografo. Poi si è spostato alla Défense, dove ha aperto il fuoco contro un grattacielo che ospita gli uffici della Société Générale, senza colpire nessuno. Ha sequestrato un automobilista, si è fatto portare dalle parti degli Champs-Elysées ed è sparito nella metropolitana.
TROVATO | Dopo tre giorni di caccia all’uomo, Dekhar è stato arrestato. Era in macchina in un parcheggio pubblico di Bois-Colombes, nella banlieue nord-ovest di Parigi, «in uno stato di semi-incoscienza, senza dubbio in seguito a un’assunzione di medicine che può far pensare a un tentativo di suicidio». Per questo è ricoverato in ospedale e, per ora, non è ancora stato interrogato.
LA DENUNCIA | Il ritrovamento è stato effettuato grazie alla denuncia dell’amico che lo ospitava, sorpreso dalla «forte somiglianza fisica» di Dekhar con l’uomo cui Parigi dava la caccia.
IL DNA | Il Dna dello sparatore era noto alle autorità, dato che ha lasciato tracce sia sulle cartucce che nell’auto sequestrata, ma non risultava fra gli oltre due milioni di tracce genetiche del Casellario centrale, nonostante la sua fedina penale non fosse pulita.
Giovedì 21 novembre 2013